di Camillo Buono
Con l’arrivo delle piogge autunnali ecco che i boschi e gli anfratti del nostro territorio si popolano, come per magia, di tante persone con cesti e aste di legno.
Ma chi sono? Ma certo, sono loro: i cercatori di funghi.
Ed è così che i nostri boschi dall’Epomeo al Cretaio, diventano territorio di ricerca di quel che per tutti noi è il famosissimo “Cap ‘nir” ovvero, il più comune fungo “porcino” che appartiene al genere “boletus“.
Il porcino infatti oltre a essere un fungo commestibile e squisito, cresce spontaneamente sul nostro territorio ed in particolar modo in questa stagione, dove la combinazione di piogge unita al caldo umido, fanno popolare i sottoboschi isolani di questo fungo e non solo. Diverse sono le varietà che crescono spontanee ma, ricordiamo che non tutti quelli che si trovano da noi sono commestibili.
Ma ritornando al nostro porcino, questo, cucinato in padella con qualche pomodorino o associato a una bella pappardella fresca e una buona salsiccia, diventa un capolavoro nelle nostre cucine che delizia i palati più sopraffini.
Ma tutti possono cercare i funghi? Bhé certo che no! Innanzitutto è da sapersi che anche tale attività è disciplinata dalla Legge e, la norma che disciplina le modalità di ricerca dei funghi sul nostro territorio è la Legge Regionale n. 8 del 24 luglio 2007.
Infatti, per chi vuole cimentarsi nella ricerca e raccolta dei funghi deve sapere che non serve soltanto tanta pazienza e voglia di camminare nei boschi ma di concerto, anche una abilitazione che viene rilasciata dagli Enti competenti previo un superamento di un colloquio didattico con lo scopo di constatare che, la persona abilitata sappia distinguere i funghi buoni da quelli velenosi e abbia le conoscenze delle tecniche di prelevamento e trattamento del sottobosco. Infatti proprio quest’ultimo passaggio è fondamentale in quanto spesso specie chi è alle prime armi, nella euforia di cercare, compromette il sottobosco mettendo a soqquadro flora e fauna.
L’abilitazione rilasciata ha una durata quinquennale e, annualmente, necessita di un pagamento di un’imposta. Inoltre tra le tante regole vi è anche quella che definisce il quantitativo che una persona può prelevare. Infatti se si è molto fortunati nel trovare i funghi, si deve sapere che una persona non può prelevare oltre i tre kg. di funghi al giorno e inoltre, l’attività di ricerca e raccolta può essere effettuata da un’ora prima dell’alba a un’ora dopo il tramonto.
La mancanza del rispetto di queste regole può comportare sanzioni dai 25,00€ a oltre le 300,00€.
Ricordiamo che ogni anno nel nostro paese diverse centinaia di persone finiscono in ospedale per intossicazione da funghi , e il rispetto della Legge non deve essere visto come un vincolo ma piuttosto come un’opportunità che aiuta le persone a “godersi” l’hobby di cercatore di funghi in tutta sicurezza e tranquillità dalla raccolta alla cucina.
Che dirvi, buona fortuna!

