Per la rubrica Tesori dalla biblioteca di Serrara Fontana a cura di A. Orlando.
Continua la storia di Elena e Lila nel mondo del Rione separate stavolta – e non più congiunte dalla scuola – dagli sposalizi della prima con il liceo classico e la seconda con Stefano Carracci. I doveri coniugali della prima sono fatti di sfrontatissime traduzioni dal greco e dal latino, di circoli di pensiero rotanti intorno alle questioni dello Spirito Santo, di rivolte e a suo danno perpetrate dalle incomprensibili e persecutorie chimica e scienze. È un mondo aspro quello che forza la giovane Greco, la figlia dell’usciere, a un contesto in cui si sente quasi bilingue: da un lato l’italiano dei testi scolastici, della professoressa di italiano, di Nino Sarratore e dall’altro il dialetto degli imprechi e delle bestemmie, del fruttivendolo e del salumiere, di Lila Cerullo. E sebbene l’affezione di Lila al suo nome di bambina – sorella di Rinuccio e figlia di Fernando – è al nuovo stigma Carracci che invece, come una cosa, viene affissa. Il libro ci apre a un “dopo” prevedibile: scucita al suo ruolo di sposa nel giorno del 12 marzo, Lila è un animale nervoso che sfreccia via sull’auto nuova di Stefano verso il viaggio di nozze in costiera amalfitana. E la sindrome è quella del contrasto: sullo sfondo rosato di un sontuoso matrimonio celebrato tra due sposi felici, Lila e Stefano attuano fin da subito la loro separazione. Lei è adirata con lui, lui è violento con lei. L’impatto è di un’atrocità mostruosa perché, se da un lato contro Elena Greco si scagliano le insufficienze scolastiche e alcuni demeriti, su Lila si abbatte invece il rito della perdita della verginità. È un libro di vergini il prosieguo di Ferrante: Lila, con violenza, perde il suo velo floreale con un uomo che da ora in poi disprezza nella cornice pacata e soffice di un letto “inzuolato” lussuosamente di fronte al mare di Amalfi ed Elena, successivamente, perderà con innocente colpa la sua verginità sul letto di sabbia dei Maronti, di fronte al mare, per mano di Sarratore: il padre, non il figlio. Ma questo è anche il libro delle verità: l’incapacità di amare nella stessa lingua di Nino Sarratore rende il fragilissimo Antonio Cappuccio vedovo della Elena che ama da sempre e allo stesso tempo la forza di comprensione e la reciproca bellezza dello sfiorarti con i pensieri rendono Lila Carracci l’amore vero di Nino, l’amato di Elena. E se l’amicizia tra le due si avvale della facoltà di incespicare ma non di rompersi, è il sentimento nuovo che Lila definitivamente prova ad aprire un varco verso una felicità temporanea e una voragine nel suo matrimonio di botte e violenza. E da questa violenza, da questa mischiata e incomprensibile coesistenza di amore e di odio nella stessa persona Lila verso due uomini diversi – Nino e Stefano – viene al mondo Gennaro mentre in un punto indefinito sulla linea ferroviaria a nord del rione, a Pisa, Elena Greco partorisce il primo libro dopo la laurea.


