di Camillo Buono
Continuiamo ad assistere, inermi, ad un mondo che nella sua inevitabile metamorfosi sembra sfuggirci di mano! Viviamo un caos in una tranquillità paradossale che scompone gli schemi della normalità della vita. La mia personale esperienza nasce da diverse circostanze per cui mi sento di poter fare tali affermazioni.
Ricordo in maniera vivida il giorno del terremoto che, nel 2017 colpì Casamicciola Terme. Mi ritrovavo per motivi di lavoro a fare da staffetta tra le aree colpite dal terremoto ed il porto. In tale circostanza non poté sfuggire al mio sguardo la presenza di diverse persone comodamente sedute al Bar Calise di Casamicciola a sorseggiare bevande mentre a poche centinaia di metri vi era morte, distruzione e disperazione. Ancora, anche in occasione della frana che lo scorso anno colpì Casamicciola Terme, ho rivisto lo stesso copione. Persone prese dalla loro vita che pretendevano di continuare a “camminare sulla loro strada” nonostante intorno a loro vi era la devastazione più totale. Sicuramente questo avrà una spiegazione psicologica, ma fatto sta che ai miei occhi tali comportamenti danno l’idea che le persone, e ultimamente anche tante, abbiano perso l’orientamento della realtà della vita, abbiano perso quell’empatia che fino a qualche decennio fa scandiva la solidarietà umana.
Tutto questo inesorabilmente ha il suo riverbero sui giovani che, a loro volta con gli esempi che si ritrovano ad osservare, subiscono un senso distorto della realtà. Certo non tutti i giovani sono così potendo confermare comunque che, non tutti gli uomini sono Filippo Turetta e non tutte le donne sono Annamaria Franzoni. Ciò che inesorabilmente si cerca di mettere in ordine, spesso pare che non abbia più la sua originaria collocazione e così, se cade una montagna è colpa della gente che lì vi abita, e se una donna viene abusata di violenza e perchè andava vestita in maniera provocante. No, non è assolutamente così. Se cade una montagna, questo accade perché vi è stata l’incuria dell’uomo e della società che lì vive, e per società intendo tutti, dalle istituzioni ai cittadini che, tra l’altro proprio questi ultimi spesso sono inermi di fronte ad una burocrazia senza alcuna dignità. Stessa cosa quando ci ritroviamo a vivere situazioni dove assassini vengo scarcerati da una giustizia troppo clemente che, inevitabilmente nei più giovani trasmette la consapevolezza di pene clementi e accondiscendenti a reati spesso atroci e brutali. La via della rettitudine nella nostra società sembra ormai smarrita tra falsi miti e intelligenza artificiale e questo, già come avviene ora, porterà inevitabilmente a confondere il senso del giusto e del sbagliato e quando questo limite sarà prevaricato, allora tutto sarà oggetto dell’interpretazione del più forte, del più furbo e del più scaltro a scapito degli altri. Credo che tutti dovremmo iniziare a riportare le nostre vite all’originario percorso umano che ci contraddistingue mettendo al centro della nostra esistenza l’empatia umana, quel senso di non fare agli altri ciò che noi non vorremmo essere fatti, di iniziare a rispettare le regole della civile convivenza tra essere umani mettendo al primo posto la preziosità di ogni singolo individuo e, facendo comprendere soprattutto ai più giovani, che nessun essere umano può essere una proprietà privata così come, dovremmo iniziare a pensare di mettere al centro delle agende politiche l’uomo come essere da salvaguardare in questo mondo dove c’è più impegno d
elle istituzioni nella salvaguardia, sicuramente giusta, delle allodole piuttosto che la difesa della vita umana.
(Fonte immaginne Mario Natangelo)

