Diciamo grazie a Mr. Crum, o forse no!

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A chi non è capitato di aprire un sacchetto di patatine e non è riuscito a fermarsi di sgranocchiarle fino all’ultima? Come si suol dire “una tira l’altra” e presto ci ritroviamo con il sacchetto vuoto tra le mani.

Le patatine sono un alimento a cui nessuno riesce a dire no, grandi o piccoli che siano, mangiarle ci dona una sorta di piacere che non riusciamo nemmeno noi a spiegare, quasi una sorta di dipendenza.

Ma andiamo indietro nel tempo, ci siamo mai domandati quando sono nate le famose “chips” a cui tutti noi non riusciamo a rinunciare?

La storia di questo alimento è molto coinvolgente e ricca di sorprendenti curiosità. Tutto ha inizio nel 1854 a Saratoga Springs, città turistica dove un cuoco afroamericano Mr. George Crum mentre era in servizio in un locale con vista sul lago, il “Moon’s Lake House”, diede vita a queste chips quasi per caso. Un giorno come tanti si trovò di fronte un cliente più esigente del solito, che lamentava dell’eccessivo spessore delle patatine che gli erano state servite, ciò infastidì molto Crum, che la prese come una sfida personale e così si chiuse nella sua cucina e tagliò le patate il più sottile possibile, per poi gettarle nell’olio bollente e, una volta cotte e cosparse di abbondante sale, diventarono croccantissime! Le servì orgoglioso al cliente pretenzioso il quale le apprezzò molto e pian piano, con il passaparola le “Saratoga chips” spopolarono e diventarono un vero fenomeno di moda, il massimo era passeggiare per le strade della città mentre si gustava un cono di patatine. Ma le patatine diventarono le vere “chips” in busta quando Crum aprí il suo locale il “Crum’s di Storey Hill” e decise di mettere su ogni tavolo un cestino con dentro delle patatine fredde.

Più tardi nel 1926 a Laura Scudder, imprenditrice californiana, venne la geniale idea di vendere le patatine fritte in sacchetti di carta oleata, in modo da conservare la freschezza e la croccantezza.

Ora che sappiamo la loro storia, possiamo tornare al punto di partenza e cercare in qualche modo di darci una risposta al perché le patatine sono tanto irresistibili. Per fare questo ci può aiutare un recente studio pubblicato sul “The British Medical Journal”, che in qualche modo ci fa capire che non è colpa nostra, in quanto tutti i cibi super lavorati contenenti sale, zucchero, coloranti, additivi possono creare dipendenza al pari della nicotina. L’unione di grassi e sali da vita a un piacere che dal palato raggiunge il cervello, non facendo altro che favorire il rilascio di dopamina, tanto che si innesca un meccanismo molto vicino a quello dell’assunzione di alcune droghe.

Detto ciò, cosa facciamo ora???

Ci lasciamo influenzare da questi dati e rinunciamo al nostro momento di piacere e quindi alle nostre adorate patatine???

Come in tutte le cose l’equilibrio e il buon senso possono essere la nostra giusta guida, ragion per cui se di tanto in tanto ci vogliamo rilassare sul divano, guardando magari un bel film insieme a tutta la nostra famiglia in compagnia delle nostre “chips” , non ci pensiamo due volte sopra e… godiamoci il momento.

Buone “CHIPS” a tutti!!!