Eccoci qui, sicuramente presi a fare gli ultimi regali, una corsa che, come ogni anno ci rende pazzi perché siamo alla ricerca sempre di qualcosa di utile e carino da regalare.
Eppure la pazzia a tratti è semplicità in cucina.
Già pazzia, già semplicità… E se come secondo facessimo una preparazione semplice, ma ricca di sapori mediterranei, che ha anche un nome simpatico?
Acqua pazza, il nome è simpatico… Ma sapete perché si chiama così?
Qui siamo in alto mare, vediamo di capirne l’origine. Sicuramente è partenopea come idea, anche se non ne siamo certi, visto che qualcuno parla di origine tirrene, ovvero Ponza. Ma a rendere vera la paternità partenopea o meglio dei pescatori di Capo Miseno arriva in aiuto Enrico Durazzo, il quale spiega un sua teoria: Verso la fine dell’800 fu’ introdotta la tassa sul sale e fu allora che come sempre i partenopei si ingegnarono nel trovare una soluzione. Furono soprattutto le classi sociali meno facoltose a trovare alternative. In queste spiccarono i pescatori, i quali, stando spesso in mare per giorni al fine di fare un buon pescato da poter rivendere, si nutrivano sulle loro barche mangiando appunto qualcosa del loro pescato. Loro preparavano in modo semplice e gustoso il pesce, utilizzando aromi ed erbe mediterranee, tra cui aglio, olio, prezzemolo, pomodorini, vino…ma il sale?
Assurdo ma vero, utilizzarono l’acqua di mare.
Ma allora da cosa deriva il pesce all’acqua pazza? Da un detto napoletano “troppo sale fa asci pazz!”
Si pazzo, il pescato mi verrebbe da dire in questo caso, eppure questa ricetta è una delle ricette più tradizionali e uniche nel genere, una tecnica di cottura semplice, che esalta i sapori del pescato, ipocalorica e degna rappresentate della dieta mediterranea. Piatto povero, che entra di diritto nella nostra rubrica dei piatti tradizionali della cucina campana.
Ora vi cito chi ne era davvero ghiotto… TOTÒ e allora perché non renderla raffinata e adatta alla nostra tavola di natale.
I pesci maggiormente utilizzati sono la pezzogna, l’orata, il San Pietro, la gallinella, la spigola, ma nessuno ci vieta di utilizzare il pesce che più rispecchia il gusto personale. Noi in questo caso utilizzeremo… la Gallinella.
Ingredienti per 4 persone:
Gallinella 4 filetti
Acqua di mare (la simuleremo) q.b.
Acqua oligominerale 1 lt
Sale 33 gr
Prezzemolo 1 fascio
Aglio 1
Datterino rosso 200 gr
Datterino giallo 200 gr
Olio evo q.b.
Pepe Sichuan q.b.
Lecitina di soia 4 gr
Vino bianco 100 gr
Procedimento:
Prepariamo l`acqua di mare, prendiamo l`acqua oligominerale e sciogliamo dentro i 33 grammi di sale. Prendiamo la lisca del pesce e mettiamola in una padella, aggiungiamo i datterini gialli e rossi, il gambo del prezzemolo e uno spicchio di aglio e aggiustiamo di pepe. Aggiungiamo un mestolo di acqua di mare e portiamo a cottura i pomodori. Una volta cotti, dividiamo i gialli dai rossi e frulliamo aiutandoci con l`acqua di cottura. Prendiamo una pentola e mettiamo l`acqua di mare a bollore e usando una vaporiera cuociamo i filetti per 5 min. Sbianchiamo il prezzemolo come abbiamo fatto nelle volte precedenti con il basilico, e frulliamo aiutandoci sempre con acqua e olio evo. Pesiamo 4 gr di Lecitina di soia e aggiungiamo all’acqua di prezzemolo portando a bollore, poi usando un mixer a immersione schiumiamo. Mentre la salsa all`aglio la trovate nella precedente ricetta.

