di Maria Scotti|
Chiunque abbia un po’ di dimestichezza con social e dispositivi mobili sa ed è preparato al fatto che il terzo lunedì del mese di Gennaio arriva il tanto famigerato Blue Monday.
Se non ne hai mai sentito parlare e ancora non sai di cosa si tratta, il Blue Monday è considerato il giorno più triste dell’anno, fioccano post, meme e articoli a tema su come affrontarlo e su come dovremmo sentirci. Ma da dove nasce questa celebrazione della tristezza?

Nel 2005 lo psicologo dell’università di Cardiff, Cliff Arnall, elaborò una disequazione sul tema: il calcolo stabiliva quando durante l’anno le persone sono più tristi e quindi più vulnerabili cosicché fossero propense a compiere acquisti di un volo per una vacanza; infatti il fantomatico studio fu commissionato proprio per una compagnia aerea che lo utilizzò nei suoi claim.
Cosa pero ci dovrebbe rendere così tristi in questo giorno? Secondo la teoria di Arnall sono diversi i fattori ad incidere, fra cui:
- il meteo, infatti questo è il periodo in cui le giornate sono spesso uggiose e fredde e non stimolano insomma ad essere positivi;
- i sensi di colpa dovuti ai tanti acquisti che sono stati fatti durante il periodo natalizio e ci hanno lasciato con pochi quattrini;
- il ritorno alla solita routine che magari ci fa sentire in una gabbia da cui non ne usciremo tanto presto.
Tutto ciò lo possiamo considerare più o meno vero, perché bene o male vi ci ritroviamo in tanti. Anche se vorrei vedere la cosa da un altro punto di vista.
Prendiamo in considerazione l’appellativo dato a questa giornata, ‘Blue Monday’. Nella cultura anglosassone il colore blu e’ il colore della tristezza, tuttavia ciò non coincide molto con la nostra di cultura. Qui invece è il colore per antonomasia della calma e stabilità, infonde pace, tranquillità e circondarsi di questo colore favorisce la meditazione e il fluire dell’energia.
E chi se non meglio di un Ischitano abituato a perdere il proprio sguardo verso i nostri orizzonti blu può saperlo meglio?
Quindi anche se ci dicono che dobbiamo essere per forza tristi è proprio in questo giorno che dovremmo ricordare quanto tutto il blu intorno a noi ci renda felici.
E se questa affermazione ancora non basta, ecco di seguito tre consigli per vivere al meglio questa giornata:
- Praticare sport. Andate in palestra, cogliete l’occasione per provare una lezione di ballo o anche solo di prenotarla, fate yoga o semplicemente una passeggiata. La pratica sportiva aiuta a rilasciare endorfine, i nostri ormoni del benessere, aiutiamole a venir fuori!
- Appena svegli prendete carta e penna e fate una lista delle cose per cui siete grati. Scrivete almeno cinque cose che riguardino la vostra persona, il lavoro, le relazioni e il mondo che vi circonda. Essere grati è il carburante della felicità: più sei grato, più cose ti capitano per cui esserlo.
- A proposito di passeggiate all’aria aperta, la nostra isola offre tanti bei posti: come il pontile di Ischia Ponte, un giro al piazzale del Soccorso, un’affacciata al Belvedere di Serrara o, per chi ha un po’ più di tempo a disposizione, una bella passeggiata lungo la vecchia stradina pedonale che porta alla spiaggia dei Maronti, via Giorgio Corafà. Che bella idea vero? Penso proprio che ci andrò e cosa hanno in comune?
Sono tutti luoghi circondati, appunto, dal blu.


