di Elia Mollo|
Oggi 17 gennaio si festeggia la giornata internazionale della pizza.
Pochi ma, soprattutto semplici ingredienti come farina, acqua, sale, olio e lievito che, messi insieme danno un risultato fantastico tanto da meritare una giornata dedicata a lei, la regina della città Partenopea: la Pizza.
Negli anni la pizza ha subito diverse modifiche che l’hanno portata ad essere presentata sotto varie forme: la classica pizza rotonda, a fette, a tranci oppure a portafogli, quest’ultimo moderno formato dello Street food napoletano, ossia racchiusa in un cartoccio piegata in quattro da gustare appena sfornata mentre si passeggia per strada.
Ma, qualunque sia il formato la pizza resta il primo alimento preferito dai napoletani e non solo. Infatti il cibo italiano di maggior successo nel mondo e proprio la pizza e quest’ultima, sotto forma letteratia è considerata la parola italiana più conosciuta al mondo.
E conferma di ciò la troviamo in quanto dal 5 febbraio 2010 la pizza è stata riconosciuta “specialità tradizionale garantita“ dell’Unione Europea e non solo, perchè siccome non può esistere pizza senza pizzaiolo, il suo lavoro o meglio la sua arte nel 2017 è stata dichiarata “patrimonio immateriale dell’umanità“ da parte dell’UNESCO.
Ma vediamo un pò da dove e come nasce la nostra pizza. Un episodio certamente importante di cui è protagonista la pizza o, per essere precisi la pizza margherita, risale al 1889 quando Umberto I e la Regina consorte Margherita visitarono Napoli. Quel giorno di tanti anni fa i Sovrani furono accolti da uno dei migliori pizzaioli dell’epoca, tal Raffaele Esposito che preparò per loro tre tipologie diverse di pizza:
• Una mastunicola, fatta con strutto, formaggio e basilico;
• Una marinara, fatta con pomodoro, aglio, olio e origano;
• Una pizza pomodoro e mozzarella.
Quest’ultima realizzata proprio in onore della regina Margherita, con ingredienti che riportano alla bandiera italiana il rosso del pomodoro, il bianco della mozzarella e il verde del basilico. La regina Margherita rimase così colpita dalla creazione del pizzaiolo che decise di ringraziarlo per iscritto e, a quel punto, si realizzò la storia. Il pizzaiolo a quel punto non trovo modo migliore per omaggiare la regina se non quello di dare alla sua creazione culinaria il nome Margherita e così nacque “la pizza margherita”.
Altra simpatica curiosità riguarda il giorno scelto per festeggiare la pizza ossia il 17 gennaio, ma perché proprio questo giorno?
La risposta è semplice, è stata scelta questa data in onore di Sant’Antonio Abate, protettore dei pizzaioli e dei forni.
Sicuramente oggi non si aspetta questo giorno per andare a mangiare la pizza, ma almeno una volta a settimana è rito nelle famiglie e tra gli amici, deliziare il palato e ,anche lo spirito, con una fumante pizza. Secondo un indagine di mercato, gli italiani in media consumano circa ben 8 kg di pizza all’anno e, non è difficile capire quanto sia veritiero questo dato se pensiamo che basta sentire il profumo della pizza che cuoce lentamente nel forno a legna per rimanere rapiti e allo stesso tempo essere invasi da un senso di gioia.
La pizza si trova sicuramente in cima alla classifica degli alimenti che danno di più un senso di appagamento e gioia quando la mangiamo. Si perché la parola pizza viaggia di pari passo alla parola felicità e quindi se ci capita una giornata “triste”, la scelta migliore per dare un risvolto positivo a questa giornata non può essere che mangiare una bella pizza e così come disse una volta il grande cantautore Pino Daniele:
Fatte ‘na pizza c’a pummarola ‘ncoppa vedrai che il mondo poi ti sorriderà!
(Fonte foto: Chalet Primavera – Ischia)

