di Elia Mollo
Amare qualcuno ma non essere corrisposti, c’è qualcosa di più brutto? No, perché sentire un forte sentimento, ma non ricevere altro che è un rifiuto dall’altra parte infonde un senso di impotenza che può durare anche una vita intera perché non verrà mai appagato.
Scriveva riguardo un famoso scrittore autore teatrale russo, Massimo Gorkij:
“di tutte le beffe che la sorte riserva all’uomo, non ce n’è una più tremenda di un amore non corrisposto”.
Una vecchia leggenda a noi molto vicina, perché vede protagonisti Nisida e Posillipo. La prima è l’isola più piccola del Golfo di Napoli con la forma di mezzaluna che emerge nella parte orientale del mare di Pozzuoli, e Posillipo, il promontorio più panoramico di Napoli, può farci capire appieno questo sentimento di chi pena per un amore non ricambiato.
La leggenda narra la storia di due giovani e di un amore culminato in disgrazia, ma nello stesso tempo di due posti diversi di Napoli, molto vicini geograficamente ma completamente diversi nella sostanza. Posillipo era un giovane ragazzo dai modi gentili e con un animo sensibile e buono. Con i suoi modi di fare era amato da tutti e anche molto corteggiato dalle ragazze del suo quartiere, perché di bella presenza, ma i suoi occhi e il suo cuore erano solo per una ragazza: Nisida, per la quale aveva perso completamente la testa!
Nisida, d’altro canto, era molto bella ma il suo cuore era freddo e arido, il suo passatempo preferito era far innamorare i ragazzi per poi respingerli brutalmente. Fu così che Posillipo, con il passare del tempo capì che non aveva speranze, che Nisida non avrebbe mai ricambiato il suo infinito amore e non trovò altra soluzione che quella di porre fine alla sua triste vita. Si butto giù da un dirupo, ma il destino aveva un progetto diverso per lui, non sarebbe stato giusto far morire un ragazzo con un cuore così puro dopo tanta sofferenza, e fu così che fu trasformato nella collina che da lui ha preso il nome bagnata dalle acque del Golfo di Napoli.
La perfida fanciulla, ovvero Nisida, proprio per la sua malvagità fu trasformata in un isolotto collegata alla terraferma da un esile istmo di terra.
Quest’ultimo che separa i due, simboleggia l’amore che non è mai nato, e ironia della sorte si tratta di due entità separate costrette però a guardarsi per l’eternità, perché sono l’uno di fronte all’altra.
L’insegnamento di questa leggenda si potrebbe riassumere in un vecchio detto napoletano:
“Fa male e pensace, fa bene e scordate“.
Il male, a volte, è come un boomerang che che ci ritorna indietro più forte di prima.
Il promontorio di Posillipo è tra i luoghi più affascinanti panoramici di Napoli, mentre sull’isola di Nisida, chissà forse per la malvagità della giovane ragazza, è stato costruito un carcere minorile (Istituto Penale dei Minori).
Posillipo sarà per sempre un luogo d’amore e Nisida un posto di infelicità e solitudine.
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