di Lucia Mattera|
Oggi è il 1° maggio Festa del Lavoro o meglio dei Lavoratori. Ogni anno siamo soliti assistere allo show che ci viene proposto, ricco di promesse non mantenute, di illusioni su come piccole migliorie possano cambiare il nostro approccio al lavoro e di conseguenza la nostra vita privata, insomma una serie di “bla bla bla” che non portano a niente.
Ma sappiamo com’è nata questa ricorrenza?
Questa data viene celebrata per ricordare (ricordare a noi) tutte le lotte svolte a tutela dei nostri diritti sul lavoro, prima tra tutte quella per la riduzione dell’orario lavorativo.
In alcuni paesi il tutto funziona egregiamente, basta pensare alla settimana corta che dal 2015 al 2019 è stata un lanciata come progetto sperimentale in Islanda per poi diventare realtà in molti stati ed aziende Europee, che prevede in totale 36 ore di lavoro settimanali da suddividere in 4 giorni senza riduzione alcuna di stipendio.
I risultati di questo progetto hanno evidenziato il mantenimento di ottimi risultati ponendo l’accento sulla migliore qualità del lavoro e della vita del lavoratore.
Questo accade in qualche parte del mondo, qui siamo ancora lontani. Attenzione, non voglio cadere nel classico discorso che qui esiste la schiavitù, non si ha il giorno di riposo, etc. , anche perché in tante realtà non è così, ma io l’attenzione la vorrei porre sul quel tempo libero che potremmo avere pur mantenendo alti standard lavorativi, chi non ha fantasticato una volta ogni tanto su come impegnarlo?
Sarebbe bello avere più tempo per godersi la famiglia, i figli, o semplicemente prendersi i propri spazi, dedicarsi a quell’ hobby per cui non si trova mai un secondo, o anche il solo sapere di non dover correre e girare sempre come un trottola per riuscire a portare a termine tutti gli impegni giornalieri.
Questa non è vita.
Ed allora che si fa??
Una Volta si lottava…
Buon primo maggio

