di Arianna Orlando|
Happy bee-day! Con questo augurio vogliamo trasmettere ai lettori il senso di piacere e di entusiasmo con cui una tematica tanto importante, come quella della sensibilizzazione verso il complesso mondo delle api, riesce a diventare, tramite una flessibile declinazione, argomento per grandi e piccini.
L’ape è un insetto prezioso (più prezioso di altri? “Ogni cosa è stata creata buona da Dio” scriveva Rousseau, “Tutto degenera nelle mani dell’uomo”) che ha un ruolo fondamentale nell’equilibrio naturale, nella statura del mondo, nell’ecologia e persino nella società umana. Sembra impossibile che 5,972 x 10^24 kg di mondo pesino tutti sulle spalle di un insetto minuscolo con due ali fragilissime cucitegli sulla schiena da un Dio che amava il sole. Gli antichi egizi, infatti, pensavano che le api non erano altro che le lacrime di Ra, Dio Sole, e consideravano il miele un prodotto venerabile, una fortuna dai mille usi. Ma ai tempi degli antichi egizi il mondo non era un posto terribile e nemico per le api: l’urbanizzazione era un fenomeno ristretto e le città sorgevano accanto alle campagne che erano un bene fondamentale della società. Poi sono arrivati i secoli dopo Cristo e si sono volute più strade, più città, più stabilimenti produttivi. Poi è arrivato il tempo delle fabbriche e allora, in quel preciso momento, quando la prima fabbrica è stata aperta, quando il primo operaio è andato a lavoro e quando è tornato a casa stanco, quando il primo fumo nero è sboccato dal camino come un alito cattivo è avvenuto il cambiamento irreversibile. Adesso siamo il frutto di questa lunga somma di costruzioni e sede di denaro a discapito delle campagne e della natura incontaminata: adesso abbiamo cemento dappertutto e pochi prati, siamo servi dei padroni e schiavi delle nostre abitudini tecnologiche e soprattutto dobbiamo farci attivisti e protettori di movimenti che devono proteggere le api. Le api sono in pericolo perché i loro spazi sono ridotti, perché la loro presenza è considerata fastidiosa, perché il DDT negli anni ha promosso stragi di insetti forzieri di buone cose.
Le api ad esempio sono le pioniere delle fioriture naturali: con le loro zampe contaminano le parti sensibili dei fiori e permettono ai fiori di rigenerarsi, con la loro attività instancabile producono sostanze come miele, propoli, polline e cera: tutti dagli svariati usi. Le api, per naturale inclinazione, sono capaci di assestarsi in una società che prevede diversificazione e utilità: forse severa, ma dominata da un principio di legge che tutti devono rispettare. E oggi le api sono un bene da proteggere perché l’uomo ne ha fatto abuso e ha tentato di distruggere portando via alle generazioni future il futuro.
Happy BEE DAY: riflettere su cosa si possa fare per rendere il mondo un posto ereditabile dal futuro e amabile da ogni creatura vivente.
Foto dal web

