A partire da martedì 4 giugno, alle ore 19, presso la sede della Pro Loco in Via Lorenzo Fiore 1 (Congrega) in Serrara, si terrà gratuitamente un primo incontro conoscitivo e di organizzazione per i corsi gratuiti di musiche e balli popolari a cura della Pro Loco Serrara Fontana.
È previsto che il laboratorio, gestito dalle maestre Valentina De Renzo, Nicoletta Gallo e Agnese Santo, si suddivida in due gruppi: uno devoluto all’apprendimento dei ritmi e all’uso della tamorra (per cui è richiesta l’eta di partecipazione minima di 8 anni) e uno invece per lo studio dei balli popolari( per cui è richiesta l’età minima di partecipazione di 6 anni). Si può inoltre considerare che i partecipanti di tali laboratori vengano inclusi nella sfilata folkloristica che si terrà a partire dallo storico borgo di Noia fino alla piazza IV novembre(chiesa di Sant’Antonio) per l’annuale e tradizionale Sagra del vino e Saucicciata che, quest’anno, si terrà in data 8 agosto.
Un fortunato successo ha accompagnato l’anno scorso l’esordio dell’idea di istruire anche i più piccoli al culto della tradizione popolare, rivelando quanto siano scarsamente realistici i pronostici che designano i giovani e i più giovani come poco interessati alla natura folkloristica e tradizionale del paese di Fontana. Altresì, alla luce di tale impegno perpetrato e profuso dalla Pro loco Serrara Fontana e dai volontari che scelgono di appoggiarla e sostenerla, è possibile anche sfatare il mito del quotidiano mantra “a Fontana, in questo paese, non c’è niente”. È sicuramente vero in qualche senso: a Fontana non c’è nulla di industriale ed è fondamentalmente un paese poco urbano. Per questo, però, si crede anche che sia uno degli ultimi vessilli autentici della tradizione e della natura ischitana. Fontana è, per esempio e per orgoglio, un paese contadino in cui la prevalenza del territorio è campagna. Non esiste sentiero o via municipale che non contenga il suo verde congenito, non esiste fontanese che non abbia visto crescere l’ortica accanto alla ‘parutana’, che non ascolti il ri-venire della primavera attraverso il ciclo vegetale del tarassaco, che non si senta a casa sua tra le parracine. Fontana è ancora incastrata nella vita lenta , scandita dai ritmi delle piante, dalla cura degli allevamenti animali, dal vociare antico degli anziani che giocano a carte nella piazza. Lo fanno forse imprecando? Lo fanno forse schiamazzando? Lo fanno forse esagerando? Di certo Fontana è anti-estetica secondo i canoni di instagram e rumorosa se desideri finire in un video asmr, ma è reale se vuoi comprendere la vita di Ischia e dimenticare i particolari romanzati dai film anni ‘80. “A Fontana non c’è niente” ed è vero se: si sceglie di non partecipare alle iniziative, si decide di disertare le occasioni che le associazioni creano, si rifiutano le attività che il comune propone, si rinnegano le attività del territorio preferendo “andare in palestra da un’altra parte, prendere il caffè da un’altra parte, comprare la pizza da un’altra parte, acquistare frutta e verdura da un’altra parte” portando l’economia e facendo crescere le cose ALTROVE mentre Fontana si addormenta o muore. A Fontana c’è il necessario: molti o alcuni giovani volenterosi, molti bambini pieni di fantasia, uomini e donne che hanno vissuto gli anni ‘80 e ‘90 di questo paese, anziani che possiedono un passato nella guerra e il futuro nella libertà. Esistono gli spazi, i tempi e le idee. Esiste per esempio adesso la possibilità di imparare a suonare e ballare la tradizione nel nome di una sagra che esalta l’orgoglio di essere un paese bucolico e campestre, che non calpesta la propria origine nel confronto di un esagerato desiderio di essere città. A Fontana non c’è niente se la paragoni a Milano, se cerchi New York, se vuoi Citara, ma c’è ogni cosa se il tuo desiderio è quello di passeggiare in una cartolina e in un luogo immutato verbalmente dal tempo e antico nell’arte di fare e progettare le cose. Che Fontana migliori, ma non cambi!

