di Nicoletta Iacono
L’etimologia della parola SPORT ha origini antichissime, deriva dal francese “desport”, tradotto in italiano diporto ovvero divertimento, riproposta poi in inglese è divenuta per tutti sport.
Se tale parola nasce con un significato ludico e dal gusto meramente ricreativo col passare degli anni assume un sapore significativo sempre più agonistico.
Ma in realtà oggi cos’è lo sport?
Secondo l’enciclopedia Treccani è un attività intesa a sviluppare le capacità fisiche ed anche psichiche e il complesso espediente degli esercizi soprattutto agonistici in cui tale attività si realizza.
Ma io credo che soprattutto al giorno d’oggi sia molto più di questo. Lo sport, mai come in questo momento storico, ha tantissime accezioni, pedagogiche, sociali e soprattutto anche mediche.
Pedagogiche perché il bambino scopre il mondo mediante il suo corpo in movimento e quello che predilige fare è essenzialmente apprendere giocando. I bambini corrono, e mentre lo fanno sono sempre felici. Questa complessa azione motoria di tipo biomeccanica l’acquisiscono senza che nessuno mostri loro come fare. Crescendo, poi, il desiderio di svolgere azioni motorie sempre più complesse aumenta ed è lì che il gioco motorio, o meglio, il gioco sport, si realizza sin dalla scuola dell’ infanzia. Infatti è in questo segmento scolastico che trova piena realizzazione la psicomotricità. Il bambino gioca mediante espedienti di natura prettamente fisica, ora salta nei cerchi come una rana , ora rotola come un sasso, ora striscia come un serpentello, ora agita le braccia come se fossero ali. Crescendo poi acquisisce nuove regole di quelli che possano essere i diversi sport, le apprende, le interiorizza e le fa sue.
Di qui la sua funzione sociale, un gruppo di ragazzi che condivide la stessa passione e le stesse regole. Non importa se sia individuale o di squadra, ci si incontra per allenarsi, per competere,per migliorarsi, per inizare amori e amicizie che forse dureranno per tutta la vita. Ma anche e soprattutto per mettere alla prova se stessi, per capire fino a che punto possiamo arrivare, ma anche per averne un beneficio di tipo psico fisico.
Ed ecco un’altra sua funzione, quella medica. Secondo uno studio svolto a Cambridge, mediante la pratica sportiva il corpo rilascia molecole come le endorfine che favoriscono il buon umore mantenendo lo stato di serenità. Per qualcuno il segreto della felicità sia proprio fare attività fisica.
Ma, al di là del beneficio psichico, vi è un oggettivo beneficio fisico: mediante l’allenamento costante si riduce il rischio di mortalità e di malattie come il diabete, l’ipertensione e le malattie cardiovascolari.
Dalla piccola riunione o al torneo di paese, fino ad eventi di calibro nazionale, lo sport non fa distinzione ed accomuna tutti, accoglie le difficoltà come strumento di riflessione personale e soprattutto è in grado di valorizzare anche le disabilità di qualunque tipo esso siano, crea aggregazione e mai disunione.
Personalmente lo sport è sempre stato uno dei punti cardini della mia vita, se ero triste mi consolava, se ero arrabbiata mi dava la possibilità di esprimermi, se ero felice mi rendeva la giornata migliore e se ero svogliata mi insegnava la disciplina. E tutte le volte mi ha sempre dato la possibilità di imparare qualcosa, anche ad esser grata per quello che il mio corpo e la mia mente riuscivano a fare in quel momento.
“Quando non sei mai stanco, quando pensi che non ti arrenderai ai draghi. Quando hai la lingua di fuori, ma non hai paura. Quando non sai che significa vincere, perdere, vuoi solo giocare, giocare, giocare. È lì che ti prende il sentimento confuso che nulla può finire….Quando alzi le braccia sul traguardo, che esiste solo per te. È in quel momento che vivi di puro sport, di prima piccola immortalità, di denso piacere. Hai incontrato l’infinito! Non c’è niente come lo sport che ti dica in tempo reale chi sei. Quanto vali. E ti sprema i sogni per farne uscire il succo. Anche e soprattutto quando non hai l’età. Lo sport consente quello che famiglia, scuola, società non permettono. Ti fa essere. Tu lo adoperi per uscire dalla fame, da una vita misera, da un ambiente che non ti piace, dalla timidezza, da un disagio fisico, psicologico, sociale. Perché vuoi di più, perché vuoi altro. Lo sport ti risponde, ti asseconda, ti aiuta.”BAMBINI INFINITI Emanuela Audisio
Un po’ di tempo fa leggevo questo libro per la mia tesi, oggi come ieri sento mia la sua prefazione perché lo sport mi ha insegnato a vivere.
Immagine di copertina dal web

