Che calore! Tiramm fore a San Vicienz!

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di Elia Mollo|

Sembra proprio che la bella e calda estate sia arrivata e che ci stia facendo sudare e non poco! Per fortuna oggi abbiamo diverse possibilità di stare al fresco grazie ai climatizzatori alle piscine domestiche ai ventilatori e ogni altra teconologia che ci soccorre.

Ma se ci fermiamoun attimo e pensiamo al passato quando, tutta questa tecnologia non c’era ancora l’unica cosa che ci viene in mente è che ai nostri nonni per rinfrescarsi da queste calde giornate estive non restava che rifugiarsi nelle loro cantine e magari farsi un bel bicchiere di vino fresco aspettando come si suol dire che “passav a jurnat”!

Ma poiché dai nostri nonni ma in generale dal passato c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire vi vogliamo raccontare questa vecchia tradizione del passato che potrebbe chissà, forse essere ripresa e diventare nuovamente d’attualità.

Siamo venuti a conoscenza di questa tradizione un pomeriggio mentre facevamo una piacevole chiacchierata il nostro amico Paldo Liberato, patron della macelleria adiacente la chiesa della Madonna del Carmine di Serrara.

Proprio lui ci ha detto che in passato quando proprio il caldo diventava insopportabile e i nostri nonni, popolo di agricoltori, vedevano i loro raccolti soffrire non gli restava che una soluzione: fare affidamento ai Santi. O meglio per essere più precisi chiedere aiuto al nostro San Vincenzo. E così senza perdersi d’animo si mettevano la pesante statua lignea di San Vincenzo sulle spalle e dalla chiesa la portavano in piazza, si proprio sul belvedere per poi dire le seguenti parole, che se vogliamo essere onesti non erano proprio di preghiera, ma che si vede avevano i loro effetto:

“San Vicienz s’adda coce a zell” ovvero “San Vincenzo si deve scottare la testa”.

Questa specie diciamo di “preghiera” era intesa nel senso che San Vincenzo sarebbe rimasto al sole fin quando anche a lui il caldo dava talmente tanto tormento che finalmente, con la sua intercessione, faceva arrivare la tanto desiderata pioggia che rinfrescava l’aria e portava sollievo ai raccolti e soprattutto alle persone.

Bene che voi siate credenti o meno, dovete crederci se vi diciamo che puntualmente dopo qualche ora che San Vincenzo rimaneva al sol cocente, faceva la grazia e non deludeva mai i suoi fedeli, che ogni anno all’arrivo del gran caldo rinnovavano questa bella “tradizione”.

E allora vogliamo concludere questo articolo dicendo San Vincenzo pensaci tu, che qua dal caldo non ce la facciamo più!