Reinventarsi per non rinunciare

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di Elia Mollo|

Negli ultimi anni ci sarà sicuramente capitato d’incontrare un’amica o un conoscente che, nello scambiare qualche battuta ci si sia trovati a lamentarsi che “la vita è diventata difficile” troppo cara e soprattutto, per le famiglie numerose, a volte non è semplice arrivare a fine mese. Tutto ormai è aumentato in diversi settori, dalle bollette agli alimentari, ai trasporti e nel godersi anche qualche momento conviviale in pizzeria spesso può risultare non fattibile.

E così che le famiglie devono per forza prendere delle “contromisure” che spesso sono delle rinunce che, si concretizzano nel fare a meno di andare in vacanza, rinunciare a una cena fuori in famiglia e, molte volte i genitori rinunciano a comprare qualcosa per loro mettendo al primo posto le necessità per i propri figli, oppure acquistando prodotti alimentari più economici per risparmiare qualche soldo in più o comunque, adottare qualsiasi altra cosa che alla fine ci faccia trovare a fine mese un soldo in più nel portafoglio.

Così che allora abbiamo fatto un piccolo ritorno al passato, a cinquant’anni fa, quando magari le famiglie erano ancora più numerose di oggi. Certo sicuramente erano “altri tempi” però nonostante tutto si riusciva a portare avanti famiglie molto più numerose magari composte da 8, 9 e perfino 10 figli e così, ci sono venuti in mente dei semplici comportamenti o meglio delle abitudini magari banali che però se messe in pratica al giorno d’oggi potrebbero, anche se in minima parte, darci un piccolo aiuto alle finanze e forse anche al nostro pianeta.

E allora iniziamo dicendo che:

⁃ una volta le nostre nonne non erano solite acquistare i pannolini bensì adoperavano dei pannolini di stoffa, che poi lavavano e mantenevano puliti mettendoli al sole;

⁃ Quando si andava dal fruttivendolo si era soliti portare dei cesti o delle borse in rete dove mettere la verdura acquistata piuttosto che ad operare sacchetti di plastica che, in media costano 0,10 centesimi di euro e calcolando un paio di buste a spesa per circa 300 spese fanno 30€ all’anno oltre che una importante riduzione di Co2 pensando ai costi di produzione, trasporto e rifiuto;

⁃ Quando si andavano ad acquistare delle bibite si adoperavano delle bottiglie di vetro portate da casa;

⁃ Al mattino c’era il lattaio che passava per le case e distribuiva ogni famiglia il latte, rigorosamente in bottiglie di vetro;

⁃ I bambini si divertivano con tutto ciò che trovavano o magari creavano dei giochi con materiali di riciclo piuttosto che passare ore attaccati a videogiochi costosi, imparando poco o niente;

⁃ Le nostre sagge nonne non conoscevano cos’era l’ammorbidente, ma utilizzavano dell’aceto al posto di quest’ultimo e magari degli oli essenziali per profumare la biancheria;

⁃ C’era l’arte e i mestieri del riparare. Quando ci si ritrovava con un elettrodomestico rotto in casa si provava prima a farlo riparare e non ad acquistarne subito uno nuovo;

⁃ Le nostre nonne non erano solite buttare il cibo che avanzava da un pasto e, se rimaneva lo riutilizzavano il giorno dopo magari inventando nuove ricette;

⁃ Quando sulla nostra maglietta preferita o qualsiasi altro indumento si trovava un buco invece di correre in negozio ad acquistarne una nuova si rammendava o rattoppava con qualche toppa sfiziosa o qualche idea decorativa così per dare vita nuova ai nostri vestiti.

Riscoprire queste usanze che ormai non sono più di moda potrebbero aiutarci a evitare delle spese superflue e nello stesso tempo ci renderemo conto che in passato erano molto più bravi di noi, avevano più buon senso e in certi casi erano anche più furbi.

Concludiamo con un vecchio proverbio:

“Se aggiungi poco al poco ma lo farai di frequente, presto il poco diventerà molto”.

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