Abusivismo: questa volta oltre alla demolizione delle case, la Prefettura tenta la “demolizione” dei consigli comunali

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di Gyuljo Andrejotti|

Nuvole nere all’orizzonte che minacciano tempeste imminenti sulla testa di chi, abusivo nella propria abitazione nei prossimi cinquanta, cento o trecento anni, poco più poco meno, potrà vedersi demolito l’abuso e se, il Signore avrà chiamato l’abusivista materiale nella gloria celeste, saranno i figli o i nipoti ad accollarsi il titolo di abusivista in casa propria e a vedersi dematerializzata a suon di ruspe il tetto con relativi vani accessori inclusi.

Ma queste “nuvole nere” questa volta sembrano incombere anche su chi preso nell’amministrare la vita dell’abusivo, negli ultimi trent’anni è stato poco attento nel riesumare dagli armadi polverosi le varie ordinanze di demolizione che non erano oggetto di RESA, ovvero oggetto di sentenza da parte del giudice penale, ma bensì quelle emanate come provvedimenti amministrativi di cui, ad oggi, la legge li rende “sine fine dicentes” ovvero sentenze senza fine, quando poi, anche l’omicidio volontario si prescrive a ventuno anni.

Ma ritorniamo a fatti a noi più vicini. Il caso: la Prefettura di Napoli infatti ha richiamato ultimamente il Comune di Ischia su una demolizione non eseguita a cura della Civica Amministrazione intimando la stessa a dare risposte o, a dare esecuzione al provvedimento di demolizione dell’abuso pena (ed ecco le nuvole nere che minacciano tempesta) la “demolizione” pardon lo scioglimento del Consiglio Comunale a mente dell’ex art. 141 del TUEL.

Ciò aggiunge un nuovo tassello nel panorama dei terremoti antiabusivismo che nei prossimi anni, salvo un intervento legislativo in materia, possa andare a salvare quel patrimonio edilizio a cui lo Stato non riesce a dare quella giusta sistemazione nel patrimonio edilizio locale atteso che, per la maggior parte si tratta di costruzioni che sono state realizzare oltre vent’anni fa.

Ed è in questo contesto che l’Associazione Popolare Casa Mia che da tempo lotta per il diritto alla casa, ha indetto per martedì 10 settembre una imponente manifestazione a Roma al fine di dare un segnale alla politica nazionale puntualizzando che è impensabile demolire tante abitazioni, seppur abusive, che sono un tetto per tante famiglie e che nella maggior parte dei casi si trovano inserite da decenni nel tessuto urbanistico locale esistente.

E chissà se questa volta a manifestare non ritroveremo anche Sindaci, Assessori e consiglieri Comunali.