di Arianna Orlando|
Istituita a partire dal 1965, la giornata internazionale dell’alfabetizzazione vuole ricordare l’importanza del processo di alfabetizzazione a favore anche e soprattutto della lotta contro la povertà, gli abusi, i soprusi sociali, la disparità di genere e la violazione dei diritti umani.
Gli analfabeti sfortunatamente occupano ancora una percentuale molto alta della popolazione umana e sono più densamente presenti nelle zone a basso reddito complessivo e a basso sviluppo economico.
Alcuni dei temi citati finora per la giornata dell’alfabetizzazione sono:
Literacy and Health (anni 2007 e 2008) evidenziava il legame fra l’alfabetizzazione e la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili;
Literacy and Empowerment (anni 2009 e 2010) evidenziava la denuncia contro la disparità di genere;
Literacy and Peace (anni 2011 e 2012) evidenziava il legame tra alfabetizzazione e pace;
Literacy for the 21th Century (anno 2013) evidenziava l’importanza dell’alfabetizzazione in un mondo in evoluzione tecnologica;
Literacy and Sustainable Development (anno 2014) evidenziava l’importanza dello sviluppo sostenibile ed economico dei paesi più poveri.
<<Non rinunciate mai, per nessun motivo, sotto qualsiasi pressione, ad essere voi stessi>>: così scriveva il Maestro Alberto Manzi cui storicamente molti devono la possibilità di aver saputo leggere e scrivere se non altro il proprio nome. La capacità di leggere e scrivere, noi non siamo abituati a percepirla come un regalo perché la società ci ha viziato e vezzeggiato, ci ha illuso che tutto ciò che possediamo è veramente nostro e gli agi e i privilegi-che nemmeno percepiamo come tali- sembrano solo comodità. Esiste invece un momento della nostra storia in cui la scuola era un privilegio e l’alfabetizzazione era una cosa da ricchi e gaudenti. Sapere leggere e scrivere non è inoltre una cosa che si fa da sè ma è un gioco che si tramanda da persona a persona, da istruito a non istruito e corrisponde, alla vigilia delle aperture delle scuole, al diritto alla felicità.
Ph. Rai.it

