Addio Elena, l’eterna fanciulla

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di Luigi Balestriere|

Ci ha lasciati in una giornata d’assaggio d’autunno Elena Arleo, per tutti semplicemente Elena. Era un’eterna fanciulla che con la sua semplicità dispensava sorrisi. Giunge a Barano nel ’97 al Sir di Villa Orizzonte, ex paziente della struttura del “Leonardo Bianchi” per sofferenti psichici. E subito diventa un personaggio popolare che s’integra nel tessuto sociale baranese. Da subito è accolta con affetto dai Baranesi e lei ricambia con la sua vitalità e semplicità, peculiarità di quel suo piccolo mondo lacerato da sofferenze. A Barano vive una nuova vita sin al 2009, quando poi è trasferita in altre strutture isolane, ma quando potrà si rifugerà nel suo nido di Piazza San Rocco. Barano è per lei la sua casa, il suo giardino dei sogni dove respira la sua libertà che vola come una farfalla tra i giardinetti di Piazza San Rocco.

Oggi Barano la piange e così tutti coloro che l’hanno conosciuta e sono stati contagiati e colorati dalla sua spontaneità dalle mille sfumature in un mondo dove la vera follia è questa apparente normalità lastricata da insidiose ipocrisie e verità taciute da museo delle cere dei pensieri.

Elena era la poesia della semplicità, l’eterna fanciulla dall’anima dolce.