Social media detox: come disintossicarsi dalla dipendenza da smartphone

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La mia vita nel mese appena passato, quello di settembre, è stata caratterizzata da un grande assente: il mio cellulare, che per motivi tutt’ora sconosciuti ha pensato bene di spegnersi senza riaccendersi mai piu’.

L’occasione mi ha lasciato molto tempo per riflettere su quanto siamo dipendenti da questi pur sempre potentissimi dispositivi; dipendenza che non è soltanto un ‘brutto vizio’, ma coinvolge meccanismi molto piu profondi di quanto ci possiamo immaginare.

Ruolo chiave in tal senso lo ha la DOPAMINA, un neurotrasmettitore che regola il piacere e la ricompensa nel cervello. Ogni volta che riceviamo una notifica, il cervello rilascia dopamina e una conseguente sensazione di piacere; visto che le notifiche sono imprevedibili, non sempre sono quelle che ci aspettiamo e il nostro cervello e’ ormai abituato a questo tipo di piacere, ne vuole sempre di più: va da se’ che siamo soggetti a un controllo compulsivo del cellulare per ricevere un’altra dose. Proprio come a chi gioca d’azzardo o fa uso di sostanze.

A questo meccanismo che già da solo basterebbe, concorrono alla dipendenza anche il bisogno di approvazione sociale dato dall’uso dei social media e la paura di perdere informazioni importanti o altri accadimenti, paura chiamata FOMO (Fear of Missing Out). La tristezza, se mi permettete, e’ che tutto cio’ è sapientemente sfruttato dalle piattaforme digitali per aumentare l’engagement degli utenti, alimentando un ciclo di utilizzo continuo e difficoltà a disconnettersi, portanto a una sempre maggiore dipendenza con gravi conseguenze.

Consapevolezza e soluzioni
Conoscere questi meccanismi è importante perchè dobbiamo essere sempre nella piena consapevolezza di cio’ a cui siamo sottoposti e, ove necessario, porre dei rimedi per ristabilire un rapporto più sano e consapevole con questi dispositivi che ormai sono sempre piu’ parte integrante delle nostre vite.

Viene allora in nostro soccorso quello che definiamo il “social media detox“, che non vuole dire eliminare in modo definitivo le piattaforme e il cellulare, ma attuare tutta una serie di limiti o meglio buone abitudini che ci facciano riappropriare al meglio della nostra vita e del nostro tempo.

Per esempio è importante in prima istanza stabilire dei limiti di tempo di utilizzo giornalieri delle app sui quali siamo più attivi, si possono usare per cio’ anche quelle integrate gia’ ai sistemi operativi come “Tempo di Utilizzo” su iPhone o “Benessere Digitale” su Android.

Altro accorgimento è disattivare le notifiche perché, come su detto, esse proprio sono uno dei principali fattori che spingono le persone a controllare il telefono; fare delle pause programmate per stare lontano dal telefono e dai social per determinate ore o addirittura giorni. Per i casi più gravi il consiglio e’ quello di eliminare temporaneamente le app dal proprio telefono per distaccarsi da esse.

Il consiglio quindi, e sembra anche ridicolo dirlo, è quello di riappropriarsi della cosa più importante che abbiamo, il TEMPO. Invece di passarlo totalmente sui social, preferire attività che stimolino il benessere mentale, come la lettura, lo sport o semplici passeggiate nella natura. Questo aiuta a ridurre lo stress, il sentirsi isolati e poco produtivi, insomma a migliorare la qualità della vita.

Secondo uno studio pubblicato su Journal of Social and Clinical Psychology dovremmo ridurre l’uso dei social media a soli 30 minuti al giorno per evitare che i livelli di ansia e anche depressione nei casi piu’ gravi, arrivino alle stelle. Ridurre l’uso del cellulare allora è l’unica soluzione che possiamo adottare per non essere vittime di questo sistema, deve per forza partire da un nostro atto di volontà consapevole per una vita più leggera, serena e attenta.

Senza dover per forza attendere che sia lo stesso cellulare a venire meno come è accaduto nel mio caso!

Foto in evidenza di David da Pixabay

Immagine nell’articolo di freepik