World Judo Day

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a cura di Alessandro Nistri|

Capisaldi e cenni storici


Il giorno Mondiale del Judo ricorre esattamente il giorno del compleanno del fondatore Jigoro Kano, il 28 ottobre.


Il Judo, che significa “via della cedevolezza” è un’arte marziale, oggi sport da combattimento riconosciuto a livello mondiale.
Il principio base del Judo è conosciuto universalmente attraverso le parole stesse del suo fondatore “ La flessibilità può neutralizzare la forza bruta
La parola “Ju-do” è appunto costituita da due ideogrammi : “Ju” significa flessibilità non resistenza, e “do” si traduce in via-cammino.


Nasce formalmente in Giappone nel 1882 dal maestro Jigoro Kano, qui ha fondato il Kodokan ossia la sede centrale della comunità mondiale del Judo.
Jigoro Kano professore universitario d’Inglese ed economia, con ottime capacità pedagogiche, capì l’importanza di unire lo sviluppo fisico e le capacità del combattimento, per la crescita intellettuale dei giovani.

Inizialmente elimino’ dalla disciplina tutte le azioni di attacco armato che potevano causare ferite gravi, e successivamente studiò e approfondì i “Nage waza” cioè le tecniche di atterramento al suolo, ottenendo così un sistema di combattimento efficace e appagante.
Ma il vero cambiamento rispetto al JuJitsu si ebbe con la formulazione dei principi fondamentali che regolavano la nuova disciplina.
Il Judo fu considerato estremamente educativo e si poteva nello stesso tempo utilizzare per difendersi dalle aggressioni.

Infatti nel Judo troviamo due espressioni della cultura giapponese:

  • “Bon-bu” : la penna e la spada, la virtù civile e la virtù guerriera.

Nella seconda meta’ del 1800 dopo il periodo feudale in Giappone, a causa dell’uso nascente delle armi da fuoco, le abilità marziali quali anche il ju-jutzu andarono via via scomparendo come anche i Dojo (le scuole di apprendimento di tali arti).
La diffusione del Judo avvenne nella prima metà del 1900 grazie a tutti coloro che entrarono a far parte nella conoscenza di tale disciplina nel mondo, come commercianti o militari.
In Italia le prime testimonianze risalgono al 1905 quando un gruppo di militari, la “Regia marina” fece una dimostrazione pratica di “lotta” giapponese davanti al Re d’Italia Vittorio Emanuele II.
Fu solo successivamente verso il 1920 che si iniziò a parlare di “Judo” in Italia, grazie a dei corsi istituiti esclusivamente per l’Esercito, ma questa disciplina rimase confinata nell’ambito militare fino a che non venne costituita la FILG (Federazione Italiana Lotta Giapponese) successivamente poi entrata nella FIAP (Federazione Italiana Atletica Pesante).


Jigoro Kano mori nel 1938 quando il Giappone stava entrando nella seconda guerra mondiale, e dopo la sconfitta bellica la nazione rimase sotto il controllo Americano e per anni la disciplina del Judo fu censurata poiché considerata uno degli aspetti pericolosi della cultura Giapponese, infatti fu proibita la pratica di questa disciplina e i libri e filmati furono distrutti.

Successivamente solo grazie al Comitato Olimpico Internazionale (CIO) si reintegro’ il Judo fra le discipline sportive, tanto che nel 1964 è diventato ufficialmente disciplina olimpica.

Quali sono i principi del Judo?
Colui che pratica il Judo è chiamato Judoka.
Secondo Jigoro Kano il Judoka deve seguire due fondamenta:

  • Seiryoku zen’yo : cioè ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo
  • Jita Kyo ei : avere la consapevolezza che da solo i risultati saranno scarsi, a differenza se si condivide lo studio con i propri compagni si avranno grandi traguardi.

Quali sono i capisaldi del Judo?
Educazione e disciplina: Avere serietà e rispetto per gli altri
Sincerità: esprimersi senza nascondere il proprio pensiero
Onore: essere fedeli alle promesse fatte
Amicizia: il più puro dei sentimenti umani
Rispetto: garantire l’incolumità del proprio avversario
Perseveranza: Mai abbattersi e lavorare con impegno
Coraggio: affrontare la paura, essere consapevoli delle proprie capacità

In conclusione il Judo non è solo una disciplina fisica ma è anche una filosofia di vita, un accrescimento personale interiore continuo basato sul rispetto degli altri e di convivenza pacifica.

“il Judo ha la natura dell’acqua. L’acqua scorre per raggiungere un livello equilibrato. Non ha la propria forma, ma prende quella del recipiente che la contiene. È indomabile e penetra ovunque. È permanente ed eterna come lo spazio e il tempo. Invisibile allo stato di vapore, ha tuttavia la potenza di spaccare la crosta della terra. Solidificata in un ghiacciaio ha la durezza della roccia”
Bunji Koizumi (8 Dan)