di Giorgia Nistri |
Testo in Gara per il Contest di Halloween
Era una notte di luna piena ed al centro della piccola isola d’Ischia si ergeva imponente un monte chiamato Epomeus, un luogo pieno di storie e miti dove si narrava addirittura che vi ci fosse un accesso per un mondo sotterraneo. Nessuno degli abitanti del vicino paesino di Fontana si azzardava mai a salirci, soprattutto nella rinomata notte di Halloween poiché brutte e tenebranti storie aleggiavano su quel luogo.
Incastonato nel vecchio tufo era stato scavato un Eremo, un luogo una volta vissuto ed abitato ma che ora, era solo buio e inquietante
Al Monte si accendeva solo tramite un sentiero pieno di insidie ed angoli bui. Si diceva che lì vivessero ragni enormi e fantasmi e che se qualcuno si fosse avvicinato non avrebbe fatto mai più ritorno a casa.
Da una piccola finestrella lassù in cima, mentre il vento incessante scuoteva gli alberi di castagno, guardava le lontani luci il piccolo fantasmino Nicolino, triste ed annoiato.
Altro che posto tenebroso, stava lì e passava giorni e giorni condividendo il suo tempo con gli zii che in vita furono i monaci di quel luogo, ma che ora erano solo trasparenti fantasmi che ripetevano preghiere come un disco bloccato. Una noia mortale.
Il piccolo Nicolino si sentiva solo, perché non vedeva anima viva oramai da centinaia di anni e nessuno del vicino paese saliva mai quel sentiero e di certo non poteva immaginare quello che stava per accadere di lì a poco.
Era la vigilia di Halloween e una ragazza di nome Giorgia con i suoi amici, decisero di fare una prova di coraggio: chiunque fosse riuscito ad arrivare all’Eremo del monte Epomeus e ad entrarci avrebbe avuto tutti i dolci racimolati in quella giornata.
Fatta sera la prova di coraggio ebbe inizio. Tutti cercavano di essere coraggiosi ma mano mano che risalivano il sentiero, gli amici fra ombre e buio decisero uno dopo l’altro di lasciar perdere. Rimase sola la piccola Giorgia, che imperterrita si ripeteva salendo “la paura è solo nella mia testa!”
Arrivò in cima e quel posto era davvero pauroso, il vento sembrava quasi urlare fra gli alberi ma tremolante spinse la porta dell’Eremo, la aprì e vi entrò .. Un passo dopo l’altro, fra curiosità e paura, arrivò davanti ad una finestra..ma nemmeno il tempo di guardarvi dentro che una vocina alle sue spalle disse “Ciao.. !”
Giorgia sobbalzò urlando spaventata come se avesse visto un fantasma, ma in verità era un vero fantasma!
Era un’essere piccolo e minuto ma era la sua unica occasione di parlare finalmente con qualcuno e non poteva lasciare che il suo essere fantasma facesse scappare la ragazza a gambe levate, quindi tentò di calmare Giorgia.
La bambina prese coraggio e chiedendosi se stesse sognando si strofinò gli occhi. Aveva visto bene, era proprio un fantasma!
A quanto pare le storie su quel luogo sembravano vere, ma quel fantasmino aveva qualcosa di strano, non faceva paura, era piccolo e sembrava quasi simpatico. Allora Giorgia decise di chiedergli se lui vivesse lì e cosa erano quelle flebili terribili voci che sentiva ora che ne faceva caso.
Allora il fantasmino fece un finto respiro e rispose fra quelle che erano lacrime di aria “io sono Nicolino e queste cantilene che senti sono i miei zii monaci, se non fossi già un fantasma direi che mi annoiano da morire tutta la giornata! Io sono sempre solo e sono molto triste perché tutti hanno paura di me e di questo posto….”
allora Giorgia chiese “.. ma cosa fai tutta la giornata quassù?”… allora il fantasmino Nicolino le indico quella finestra che dapprima tanto l’aveva incuriosita e disse “vieni….. guarda, mentre loro blaterano sempre io sono qui e osservo…”
Giorgia si avvicinò e fu improvvisamente pervasa da una meraviglia immensa. Da quel luogo si poteva ammirare un panorama da mozzare il fiato, era così bello che non sarebbe bastata l’eternità intera nemmeno di un fantasma per smettere di guardare. La luna sul mare e tutte quelle luci …era tutto così meraviglioso. Giorgia capì che era tenebroso ma così incantato quel posto, che la paura svanì e col piccolo fantasmino escogitarono un piano che avrebbe reso felice Nicolino.
La bambina fece ritorno dai suoi amici facendo credere di non aver visto nessun fantasma, ma nell’anno a seguire tornò ogni giorno sull’Epomeus, nell’Eremo dal suo amico fantasmino Nicolino e crearono insieme una piccola chiesetta a lui dedicata.
Sistemarono ed aggiustarono il sentiero e Giorgia disse a tutti nel paese che era sicuro salire sul monte, quelle strane storie erano solo stupide dicerie e che non esisteva nessuna maledizione.
Mostrò a tutti che non c’era bisogno di avere paura, perché la paura li escludeva dallo scoprire quel luogo così bello.
Da quel giorno tante furono le persone da tutto il mondo che accorsero per godersi quel panorama che la chiesetta di Nicolino divenne un ritrovo per onorare questa persona che in vita e chissà se anche da fantasma, aveva custodito e protetto quel luogo magico.
Ma nessuno, ancora oggi, seppe mai che il fantasmino Nicolino e gli zii Monaci mantennero la promessa di nascondersi lì felici fra tutta quella gente e di non farsi mai più vedere.


