Moda&Dintorni: la moda sul grande schermo

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di Maria Scotti|

Abbiamo da poco archiviato Sanremo e, mentre i suoi luccichii pian piano sfumano, oggi in questo nuovo appuntamento della nostra/vostra rubrica Moda&Dintorni, ci concentriamo su quelle luci che, nonostante passino i decenni, mai si spengono: la vita di alcuni dei più grandi stilisti che hanno segnato la moda così come oggi la conosciamo.

E come possiamo conoscerne e carpirne segreti e retroscena, se non con alcune pellicole d’autore che ne raccontano gli sfavillii -e non solo- al meglio?

Armiamoci di popcorn, copertina e qualche ora di relax e sintonizziamoci su questi tre documentari.

Del 2008 e diretto da Matt Tyrnauer, il documentario “Valentino: The Last Emperor – L’Addio di un’icona” ci fa vedere gli ultimi due anni di carriera di Valentino Garavani; l’ultimo grande couturier della moda in una versione intima, il dietro le quinte delle sue creazioni sartoriali e la sua emozionante ultima uscita. Da vedere perché omaggia l’eleganza senza tempo di questo stilista che ha segnato per sempre e in modo positivo l’idea di moda e eleganza così come oggi la conosciamo.

Westwood: Punk, Icon, Activist – La ribellione come stile” diretto invece da Lorna Tucker del 2018 ci racconta della vita di Vivienne Westwood. Questo docufilm è bello da vedere perché ci mostra quanto la moda e uno stilista con le sue ferree e ribelli convinzioni possano essere uno strumento potente di espressione politica.

Infine, ma non in ordine di importanza, “Dior and I” ci mette davanti al debutto di Raf Simons come direttore creativo della maison Dior nel 2012 e di come ha affrontato il percorso di adattamento allo stile e alla eredità lasciata da Christian Dior. Questo è il film perfetto se siete curiosi di scoprire quanto siano forti le pressioni nascoste nel mondo della moda, di come la tradizione è andata incontro alla innovazione e viceversa e di tutto il processo creativo.

Insomma, sono tutti documentari e film da vedere almeno una volta nella vita per comprendere che la moda non è solo una questione “di vestire“, ma affonda le sue motivazioni e ideologie in campi molto più ampi e che ha il potere di cambiare il mondo. Fuori e dentro.