Abusivismo e demolizioni: nel corteo di Ischia si chiede una pace edilizia

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di Camillo Buono|

Si è tenuta oggi sull’isola una nuova manifestazione per dare voce a chi rischia di perdere la propria casa, giudicata abusiva e dunque soggetta a demolizione. Sono migliaia, infatti, le abitazioni realizzate negli ultimi trent’anni che potrebbero presto finire sotto le ruspe dello Stato, alimentando un dramma sociale di proporzioni enormi.

I manifestanti, scesi in piazza con striscioni e slogan, hanno voluto gridare il loro “no” a quello che definiscono un nuovo “olocausto” edilizio. “Prima la Terra dei Fuochi, ora l’abusivismo: in Campania viviamo di generazione in generazione piaghe senza soluzione apparente,” hanno dichiarato i portavoce dei comitati locali, evidenziando come la regione continui a pagare un prezzo altissimo, sia in termini ambientali che sociali.

Al centro delle richieste, l’urgenza di una “pace edilizia” – o, come è stata ridefinita da alcuni, una proposta di “riequilibrio abitativo” – che possa impedire l’abbattimento indiscriminato di case costruite nel corso dei decenni. “Il territorio della provincia di Napoli non può e non deve subire un nuovo dramma sociale” hanno ripetuto più volte i partecipanti. L’obiettivo è sollecitare il Governo e il Parlamento a intervenire con una normativa chiara, capace di salvaguardare i diritti essenziali dei cittadini senza rinunciare al rispetto della legalità.

“Serve, ora e subito, un intervento legislativo teso a garantire i diritti fondamentali – hanno concluso i promotori della manifestazione – perché lo Stato, attraverso la giustizia, rischia di far mancare proprio quelle tutele che dovrebbe garantire.”

Certo, non sarà l’ultima manifestazione finché non ci sarà la tangibile evidenza che le Istituzioni, di ogni ordine e grado, intendano rivedere la questione, evitando di fare di tutta l’erba un fascio e valutando caso per caso ogni singola unità abitativa. Qualcosa si muove, ma la fiamma della speranza resta ancora flebile: solo la voce di tanti cittadini potrà alimentare la possibilità di un reale cambiamento, ridando serenità alle numerose famiglie che si trovano a vivere il dramma e l’incubo di vedersi demolire la propria unica abitazione.