rubrica a cura di Antonietta Manzi|
La pubblicazione di una nuova selezione delle poesie di Majakovskij è una buona occasione per scoprire o riscoprire uno dei più grandi poeti del Novecento. Figura straordinaria per il suo contributo alle avanguardie, per l’impegno politico e l’esistenza rocambolesca, le poesie di Majakovskij riecheggiano dopo un secolo in tutta la loro potenza vitale. Sono versi capaci di parlare a tutti, sia che trattino di amore o della vita politica, del ritmo della vita urbana o dell’entusiasmo della creazione artistica. Nell’ascoltarli, il lettore attento avrà sempre l’impressione che quei versi pieni di partecipazione emotiva siano rivolti proprio a lui.
“Rulla senza requie il tamburo della guerra.
E il ferro chiama a penetrare nelle carni.
Da ogni paese,
uno schiavo dietro l’ altro
si getta sull’acciaio delle baionette.
Perché?
Trema la terra,
affamata,
spogliata.
Hanno scaldato gli uomini con un bagno di sangue,
solo perché
qualcuno
in qualche posto
s’impingui con l’Albania.
S’è azzuffata la collera delle mute umane,
sopra il mondo cade colpo su colpo,
solo perché
gratuitamente
le navi di qualcuno
attraversino il Bosforo.
Presto
al mondo non rimarrà
una costola intatta.
E gli strapperanno l’anima.
E la calpesteranno
solo perché
qualcuno
s’impadronisca
della Mesopotamia.
In nome di che
lo stivale
calpesta la terra, rozzo e scricchiolante?
Chi vive nel cielo delle battaglie –
La libertà?
Dio?
Il rublo!
Quando infine ti leverai, in tutta la tua statura,
tu,
che dai loro la tua vita?
Quando scaglierai loro in faccia
la domanda:
per che cosa combattiamo?”
Vladimir Majakovskij “Delle parole io so la forza” – Rizzoli, 2025, 12.00 euro


Il libro è disponibile presso “IMAGAENARIA – LIBRERIA E CASA EDITRICE” ISCHIA PONTE

