di Arianna Orlando|
Il significato dell’antico nome di Ischia, Pithecusa, è tuttora oggetto di discussioni e di controversie.
Il termine potrebbe derivare dal greco “pithekos“, il cui significato è “scimmia” e dunque Pithecusa potrebbe nel complesso significare “isola delle scimmie“, anche se la presenza di questo animale sul territorio isolano è assai improbabile.
Esiste tuttavia una leggenda a tal proposito. Secondo la tradizione, Ischia sarebbe stata l’isola di destinazione dei Cercopi, due fratelli furfanti, che sarebbero stati così esiliati e trasformati in scimmie da Zeus come punizione per i loro crimini.
Un’altra interpretazione farebbe sì che il termine Pithecusa discendesse dal greco “pithoi“, relativo alla lavorazione dei vasi e delle anfore. Dunque Pithecusa significherebbe “isola dei vasi” e ciò sarebbe indubbiamente concorde alla posizione commerciale di rilievo che l’isola occupò in quegli anni.
Pithecusa è considerata il più antico punto di insediamento della Magna Grecia ed è tuttora meta di riferimento per gli studiosi della antichità greca in tutto il mondo.
Dal IV secolo a.C., con le guerre sannitiche, l’isola passò sotto il controllo romano.
L’isola fu un fondamentale punto di riferimento per le realtà commerciali e manifatturiere.
Nel complesso la nostra meravigliosa isola è stata amata e venerata dai greci e dai romani attraverso le epoche, venendo a noi consegnata come una pupilla di bellezza che è necessario preservare.

Immagini create con AI. In particolare l’immagine di copertina è la Baia di Cartaromana con il Castello Aragonese, icona dell’Isola d’Ischia nel mondo, mentre l’immagine dell’articolo è la famosa Coppa di Nestore.

