di Noemi Tocci|
La Domenica delle Palme è la domenica che precede la Pasqua e segna l’inizio della Settimana Santa. In questo giorno si ricorda l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, accolto dalla folla che agitava rami di palma e stendeva mantelli lungo il suo cammino.
La celebrazione include processioni in cui i fedeli portano rami di palma o di ulivo benedetti, simboli di pace e vittoria. Nel Vangelo si legge: “La folla prese rami di palma e uscì incontro a Gesù, gridando: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!” (Giovanni 12,13).
Ad Ischia c’è la tradizione dei ‘pacia pacia’, palme intrecciate realizzate a mano con grande maestria, utilizzando le foglie giovani — tenere — della palma, chiamate appunto pacie. Per tutta la settimana che precede la Domenica delle Palme, è facile trovare agli angoli delle strade venditori di pacia pacia; e se si ha la fortuna di vederli all’opera, è impossibile non rimanere incantati.
Nelle zone dove gli ulivi non crescevano facilmente, si usavano i rami di palma, e l’arte dell’intreccio è stata tramandata di generazione in generazione.
Ad Ischia, i pacia pacia vengono decorati con nastrini colorati o con disegni fatti dai bambini; in Sicilia si chiamano palmureddi e vengono offerti come simbolo di pace; in Puglia si realizzano intrecci elaboratissimi; mentre in Spagna, a Elche (Alicante), esiste una tradizione simile con le palme bianche intrecciate a mano.
Dopo la Messa della Domenica delle Palme, le palme intrecciate vengono portate a casa e appese come simbolo di protezione.
C’è anche l’usanza di bruciare la palma dell’anno precedente, per far posto a quella nuova, benedetta durante la funzione religiosa.
E voi? Siete capaci di intrecciare una palma o, come me, rimanete semplicemente incantati a guardare chi lo fa?


