di Elia Mollo|
Prima che l’intelligenza artificiale conquistasse il mondo, c’era chi stupiva il pianeta con il proprio genio umano. La storia di Marilyn Vos Savant, il QI più alto mai registrato.
Imperversa negli ultimi tempi l’intelligenza artificiale. Se ne sente parlare in ogni settore e in ogni campo, e si cerca di trovarne l’uso, l’aiuto o il supporto, dalle cose più semplici a quelle più complicate. Ma una volta non sapevano nemmeno cosa fosse l’intelligenza artificiale, e a passare alla storia erano le persone che si differenziavano dalle altre per il loro quoziente intellettivo.
Oggi vogliamo raccontarvi la storia di Marilyn Vos Savant, figlia di immigrati in America dall’Europa, famosa per detenere il QI più alto mai registrato: 228.
Marilyn dimostrò subito doti straordinarie. Parlare con lei da bambina era come conversare con un adulto. Era una mente brillante, capace di memorizzare libri interi con facilità. Per lei, leggere l’enciclopedia Britannica era naturale come per noi sfogliare un quotidiano. Non a caso, ne lesse tutti i 24 volumi dall’inizio alla fine.
Tuttavia, queste sue qualità non furono immediatamente notate o valorizzate. Probabilmente perché, essendo una ragazza, il suo talento non ricevette la giusta attenzione.
Dopo aver frequentato una scuola pubblica come tante altre, Marilyn iniziò l’università. Ma fu costretta ad abbandonare gli studi per sostenere i genitori nell’attività di famiglia.
Tutto cambiò quando entrò nel Guinness dei Primati come la persona con il QI più alto mai registrato. La sua vita si trasformò: venne richiesta ovunque. Il New York Magazine e la rivista Parade le dedicarono copertine, e David Letterman la volle come ospite al Late Night. Fu accolta nel Mega Society, un club esclusivo riservato alle menti più brillanti del mondo. Per darvi un’idea, il test di ammissione viene superato in media da una persona su un milione.
Grazie alla sua notorietà, Marilyn ottenne una rubrica su Parade Magazine, intitolata “Chiedi a Marilyn”. In questa rubrica, rispondeva a domande di ogni tipo, affascinando il pubblico con il suo approccio logico e brillante. Gli americani si rivolgevano a lei per risolvere dilemmi, curiosità e problemi complessi.
Nel 1990, una domanda apparentemente semplice mise alla prova non solo Marilyn, ma anche l’intera opinione pubblica. Era il famoso paradosso di Monty Hall:
“Sei in un gioco a premi. Davanti a te ci sono tre porte. Dietro una c’è un’auto da sogno; dietro le altre due, ci sono delle caprette. Scegli una porta. Il conduttore, che sa cosa c’è dietro, ne apre un’altra, mostrando una capra. Ti chiede: vuoi cambiare la tua scelta?”
Marilyn rispose senza esitazione:
“Sì, conviene cambiare. Cambiando, le probabilità di vincere aumentano dal 33% al 66%.”
Questa risposta scatenò un putiferio. I lettori la derisero, sostenendo che le probabilità, restando due porte, fossero 50 e 50. La redazione di Parade fu sommersa da lettere di protesta, alcune contenenti perfino minacce.
Ma Marilyn aveva ragione, come la matematica conferma:
• Se scegli inizialmente l’auto (1 probabilità su 3), cambiare porta ti farebbe perdere.
• Se scegli inizialmente una capra (2 probabilità su 3), cambiare porta ti farebbe vincere.
In sintesi, cambiare porta aumenta le probabilità di vittoria al 66%, contro il 33% se rimani sulla scelta iniziale.
Con il tempo, persino gli accademici che l’avevano derisa le chiesero scusa, ammettendo di aver sottovalutato la complessità del problema.
Oggi, nell’era dell’intelligenza artificiale, è facile affidarsi a macchine e algoritmi per risolvere problemi complessi. Tuttavia, la storia di Marilyn Vos Savant ci ricorda qualcosa di fondamentale: il pensiero umano, con la sua logica, intuizione e capacità di andare controcorrente, rimane insostituibile.
Proprio come Marilyn affrontò critiche e pregiudizi per difendere la verità, anche noi possiamo imparare a bilanciare il contributo della tecnologia con il potenziale illimitato della nostra mente. Forse, nel confronto tra intelligenza artificiale e intelligenza umana, non si tratta di scegliere una “porta” sola, ma di aprirle tutte e due.
Se la testa vi dice una cosa e il cuore ve ne dice un’altra, prima di agire dovreste decidere se intendete avere più cervello o più cuore.
(Marilyn vos Savant)
Foto di copertina dal web

