di Mollo Elia|
Tempo di Pasqua e tempo anche di processioni pasquali, quei cortei religiosi in cui noi fedeli camminiamo in preghiera per le strade del nostro paese. Queste processioni hanno luogo il Venerdì Santo per ricordare la Passione di Cristo.
Le processioni pasquali esistono da moltissimi anni e sono nate per raccontare la Passione di Cristo in modo visibile, così che tutti potessero capirla e sentirla vicina. In passato, queste celebrazioni erano anche un modo per insegnare la religione a chi non sapeva leggere. Ogni paese, nel tempo, ha reso queste processioni uniche, adattandole alle proprie tradizioni. Ancora oggi, rappresentano un momento importante per stare insieme come comunità e mantenere vive le nostre radici.
In passato, i nostri nonni erano più coinvolti rispetto a noi in queste funzioni religiose. Forse, nel tran-tran quotidiano di oggi, ci appaiono troppo lunghe e, tra i mille impegni, ci sembra di non riuscire a trovare il tempo. Questo, però, ha anche un risvolto della medaglia: non riuscendo a partecipare con costanza, non trasmettiamo più la passione per queste tradizioni nemmeno alle generazioni più giovani, rischiando così di perderle nel tempo.
Girando in rete, abbiamo scoperto una processione davvero impegnativa. Non si tratta della solita processione, ma di un evento straordinario, una vera prova di resistenza anche per i fedeli più devoti.
Questa processione, chiamata “Processione dei Misteri”, si svolge a Trapani, in Sicilia, ed esiste dal 1612. Durante questa celebrazione, i fedeli portano a termine un’impresa ai limiti della resistenza umana: dura ben 24 ore consecutive, senza nemmeno una pausa.
Ogni gruppo scultoreo della processione rappresenta un episodio preciso della Passione di Cristo, dal tradimento di Giuda fino alla crocifissione e alla deposizione di Gesù. Questi capolavori, realizzati in legno e tela, sono opera di artisti locali e vengono custoditi dalle “maestranze”, antiche corporazioni di arti e mestieri. Questi gruppi si occupano non solo della manutenzione delle statue, ma anche dell’organizzazione dell’evento, tramandando da generazioni i trucchi e le posizioni giuste per riuscire a trasportare i simulacri senza cedere alla fatica.
Ben 2500 fedeli si danno il cambio per trasportare sulle spalle 18 gruppi scultorei e 2 imponenti simulacri lungo tutte le vie della città, creando un’atmosfera unica. Ogni passo è accompagnato da canti, preghiere e musica, rendendo l’evento non solo una prova fisica, ma anche un’esperienza spirituale e culturale.
Questa processione mi ha fatto riflettere e capire che, come si suol dire, “l’unione fa la forza”. Quando un’intera comunità crede profondamente in qualcosa, può “sostenere” tutto, mantenendo vive le tradizioni.
Le tradizioni non sono solo un’eredità del passato, ma un ponte verso il futuro. Partecipare a eventi come la Processione dei Misteri di Trapani significa non solo onorare la nostra storia, ma anche trasmettere valori e significati profondi alle generazioni che verranno.
Dedichiamo un po’ del nostro tempo a ciò che davvero conta: che sia partecipando a una processione, riscoprendo una tradizione locale o semplicemente riflettendo sul significato di questi momenti. Così facendo, possiamo dare nuova vita alle tradizioni e rafforzare i legami che ci uniscono come comunità.

