di Camillo Buono|
Mentre, come di consueto, sorseggio il mio caffè della domenica, in questa mattina che sa di primavera e di silenziosa attesa, il pensiero va inevitabilmente al senso profondo della Pasqua. È un momento che ogni anno torna, puntuale, ma mai uguale. Cambiano i giorni, cambiamo noi — con le nostre stanchezze, le nostre speranze, le cicatrici dell’anima e quel desiderio testardo di crederci ancora.
E allora eccolo lì, l’augurio che rimbalza da ogni voce, da ogni messaggio: che sia una Pasqua di pace, di luce, di rinascita. Sono parole che ripetiamo quasi come un rito, ma che oggi, mentre tengo la tazzina tra le mani, sento vere. Sento necessarie.
Viviamo in un mondo pieno di contrasti, di ingiustizie e di inquietudini. Ma proprio per questo la Pasqua ci provoca, ci richiama a un’alba nuova, come dice Don Antonio. A una speranza che non è fatta di illusioni, ma di impegno, di fiducia, di sguardi che si alzano e scelgono di vedere il bello che ancora esiste.
Nel mio piccolo, oggi mi auguro questo: che ognuno possa trovare un attimo per fermarsi, respirare profondamente e riconoscere il profumo buono della vita. Come quello del caffè al mattino. Come quello della Pasqua quando riesce a toccarci davvero il cuore.
Buona Pasqua a tutti, con la semplicità di un saluto sincero e la speranza — sempre viva — in un mondo migliore.
E come sempre al prossimo caffè della domenica.

