Resilienza = Vittoria!

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di Elia Mollo|

“Il talento non basta: occorre tenacia. Tra una persona senza tenacia e un’altra senza talento, ma con tenacia, sarà quest’ultima a ottenere risultati migliori.”

(Beppe Severgnini)

“Poiché la disperazione era un eccesso che non gli apparteneva, si chinò su quanto era rimasto della sua vita, per iniziare a prendersene cura, con l’incrollabile tenacia di un giardiniere al lavoro, il mattino dopo il temporale.”

(Alessandro Baricco)

Abbiamo scelto di iniziare con queste due frasi perché racchiudono e rappresentano perfettamente l’essenza della storia che oggi vogliamo raccontarvi.

Ma partiamo dall’inizio, o meglio, dal protagonista di questa storia: Harland Sanders. Forse il suo nome non vi dirà molto, ma probabilmente riconoscerete la scritta KFC (Kentucky Fried Chicken) e la sua iconica immagine stampata sulle scatole dei prodotti di questa catena di ristorazione veloce specializzata in pollo fritto, seconda per vendite solo a McDonald’s.

Proprio Harland Sanders fu l’artefice di questo impero, partendo semplicemente dalla sua grande passione per la cucina. Tuttavia, prima di raggiungere questo straordinario successo, la sua vita fu una vera e propria montagna russa, fatta di alti e bassi, cadute e rinascite.

Harland Sanders nacque il 9 settembre 1890 a Henryville, Indiana. La vita lo mise alla prova fin da bambino: rimase orfano di padre a soli sei anni. Mentre sua madre lavorava per mantenere la famiglia, il piccolo Harland si occupava dei due fratelli minori e di tutte le faccende domestiche, incluso cucinare. Proprio qui iniziarono a emergere le sue innate doti culinarie.

A dieci anni trovò lavoro in una fattoria per contribuire al bilancio familiare, dovendo così abbandonare gli studi. Da allora svolse numerosi lavori: conduttore di tram, vigile del fuoco, assicuratore, e molti altri. Insomma, si dava da fare pur di sopravvivere.

A 18 anni si sposò e decise di studiare legge di notte attraverso un corso per corrispondenza. Nonostante gli sforzi, i soldi erano pochi e la moglie lo lasciò per tornare dai suoi genitori. Quando riuscì a guadagnare abbastanza per mantenere la famiglia, riportò sua moglie e i figli a vivere con lui. Tuttavia, la sua carriera di avvocato finì presto, dopo una rissa con un cliente in tribunale.

Negli anni ’30 Sanders fu assunto per gestire un distributore di benzina della Shell. Qui la sua passione per la cucina prese il sopravvento: iniziò a servire piatti tipici ai clienti direttamente a casa sua. Il suo piatto forte erano le alette di pollo fritto, che presto divennero così popolari da spingerlo ad aprire un ristorante con 142 posti a sedere, l’Harland Sanders Café.

Il suo talento imprenditoriale non passò inosservato, tanto che il governatore del Kentucky gli conferì il titolo di “Colonnello onorario”. Fu in quel periodo che Sanders perfezionò la sua ricetta di pollo fritto, utilizzando una speciale miscela segreta di 11 spezie e la pentola a pressione per accelerare i tempi di cottura.

A 62 anni, invece di ritirarsi, iniziò a promuovere la sua ricetta ad altri ristoratori, inaugurando il modello di business del franchising. Il primo affiliato arrivò nel 1952, e da lì la sua rete crebbe rapidamente.

Nel 1955, Sanders dovette chiudere il suo ristorante principale a causa della costruzione di un’autostrada che deviò il traffico dalla sua zona. Rimasto con soli 105 dollari di assistenza sociale, non si arrese. Iniziò a dormire in auto e a viaggiare per trovare nuovi affiliati.

Dopo molti rifiuti, riuscì a espandere il marchio a livello internazionale: prima in Canada, poi nel Regno Unito, in Australia, in Messico e in Giamaica. Nel 1964, a 73 anni, vendette l’azienda per 2 milioni di dollari, pur restando il volto ufficiale di KFC.

Oggi KFC è presente in 140 paesi con oltre 23.000 ristoranti. Harland Sanders morì a 90 anni, nel 1980, a causa di una polmonite, ma soddisfatto di ciò che aveva costruito.

Una delle sue citazioni più celebri recita:

“Fai tutto quello che puoi e datti da fare il più possibile.”

Il Colonnello Sanders è ancora oggi un esempio di resilienza e determinazione, un simbolo per chiunque voglia realizzare i propri sogni senza mai arrendersi.

(Foto fonte: Wikipedia)