di Camillo Buono|
Quest’oggi vogliamo raccontarvi una curiosità che molti non conoscono: come le bellezze e il mare della nostra isola abbiano avuto un ruolo chiave nell’arrivo di Diego Armando Maradona a Napoli.
Nel cuore degli anni ’80, un episodio all’apparenza casuale si rivelò determinante nella storia del calcio mondiale. Una piccola isola, Ischia, fu infatti il crocevia silenzioso che contribuì a cambiare il destino di una grande città. Il suo fascino colpì profondamente Jorge Cyterszpiler, manager di Maradona, e segnò un momento decisivo per il futuro del Napoli.
Tutto cominciò con un incontro tra Dino Celentano, dirigente del club azzurro, e Cyterszpiler. Per convincerlo della bontà del progetto napoletano, lo invitarono a Ischia. «Lo invitammo in barca, gli facemmo fare un giro del Golfo e poi lo ospitammo all’Eden, vicino casa mia, per tre giorni» raccontò Celentano al Mattino. Quei giorni trascorsi sull’isola furono cruciali: la tranquillità, l’accoglienza, i paesaggi mozzafiato fecero breccia nell’animo del manager argentino, che iniziò a guardare Napoli con occhi diversi.
Il mare cristallino, il Monte Epomeo che veglia dall’alto, i tramonti infuocati e l’atmosfera autentica di Ischia riuscirono a incidere su una delle decisioni più importanti della storia sportiva italiana. In quel contesto incantato, Cyterszpiler comprese che Napoli non era solo una possibilità, ma la destinazione ideale per il sogno di Diego.
Ancora oggi, quell’energia unica continua a vibrare tra le strade e le baie dell’isola. La stessa magia che colpì Cyterszpiler negli anni ’80 continua a incantare viaggiatori e residenti, rendendo Ischia non solo un angolo di paradiso, ma un luogo capace di influenzare destini, di ispirare scelte, di accendere passioni.
Fu così che un piccolo gesto — un giro in barca, qualche giorno di relax — divenne la scintilla di un cambiamento epocale, destinato a entrare nella leggenda del Calcio Napoli e nel cuore dei suoi tifosi.
Una storia che dimostra come Ischia, con la sua bellezza silenziosa, riesca ancora oggi a lasciare un segno profondo. Un legame che unisce l’isola a Napoli, scolpito per sempre nelle pagine più emozionanti della storia del calcio.


