Forio, un pomeriggio dedicato alla salvaguardia delle tartarughe marine: formazione per i volontari del progetto Life Turtlenest

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di Camillo Buono|

Si è tenuto oggi pomeriggio, nella suggestiva cornice della Sala dei Marinai d’Italia di Forio, un importante incontro organizzato dall’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”, dal progetto europeo Life Sea.Net e dall’Associazione Hester. L’iniziativa ha avuto come protagonista il corso per i volontari del programma Life Turtlenest – Keep Them Safe, finalizzato alla tutela della tartaruga marina Caretta caretta.

Un’attività che arriva in un momento cruciale per l’isola d’Ischia: lo scorso anno, infatti, le nostre spiagge hanno registrato un vero e proprio boom di nidificazioni, un evento straordinario che ha reso evidente quanto il nostro territorio sia diventato un sito strategico per la riproduzione della specie. Prepararsi per tempo è fondamentale, e proprio in quest’ottica questo corso di formazione rappresenta un tassello prezioso nella tutela della biodiversità locale.

L’obiettivo dell’incontro? Formare nuovi volontari in grado di riconoscere le tracce lasciate dalle tartarughe sulla sabbia, individuare correttamente i nidi e contribuire alla loro protezione, riducendo il rischio di interferenze umane che potrebbero compromettere la deposizione delle uova. La conoscenza, infatti, è la prima forma di tutela: sapere come comportarsi quando si assiste alla nidificazione può fare la differenza per il futuro di questa specie.

Numerosi i partecipanti, adulti e bambini, tutti attentissimi e coinvolti dagli interventi dei relatori. Un vero e proprio momento di comunità, dove la divulgazione scientifica si è fatta accessibile e appassionante, generando consapevolezza e senso di responsabilità.

Il progetto LIFE TURTLENEST, co-finanziato dall’Unione Europea e coordinato da Legambiente, si propone di proteggere la Caretta caretta dalle minacce antropiche nei principali siti di nidificazione del Mediterraneo occidentale. Un’iniziativa che unisce ricerca scientifica, formazione e cooperazione internazionale per fronteggiare anche l’impatto dei cambiamenti climatici sulla specie.

Tra i partner coinvolti ci sono enti di altissimo profilo: Legambiente, Stazione Zoologica Anton Dohrn, Università La Sapienza di Roma, Universitat de Barcelona, Fundació Universitària Balmes, ISPRA, varie Regioni italiane (tra cui la Campania) e organizzazioni francesi come Cestmed. ISPRA, in particolare, si occupa della caratterizzazione geomorfologica e geochimica dei siti, e della stesura di linee guida per la gestione costiera.

Un pomeriggio all’insegna della sensibilizzazione e della protezione ambientale, che ci ricorda quanto sia importante osservare, rispettare e tutelare la natura che ci circonda. Le tartarughe marine stanno tornando: facciamo in modo che trovino spiagge sicure.