a cura del Per. Ind. Camillo Buono|
Domani, 21 maggio, a Piacenza si terrà il convegno organizzato dal Consiglio Nazionale dei Periti Industriali (CNPI) all’interno dell’Hydrogen Expo 2025, la più importante fiera italiana dedicata al settore dell’idrogeno. Il tema al centro dell’incontro sarà: “I benefici delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) per la produzione di idrogeno in ottica di decarbonizzazione e mobilità sostenibile”. Un argomento che potrebbe sembrare lontano dalla nostra realtà locale, ma che in realtà rappresenta una grandissima opportunità anche per un territorio come quello ischitano.
Cos’è una Comunità Energetica Rinnovabile?
Una CER è un gruppo di soggetti (privati, aziende, enti pubblici) che si uniscono per produrre, consumare e condividere energia rinnovabile, solitamente tramite impianti fotovoltaici. La vera innovazione sta nel fatto che l’energia prodotta localmente viene consumata in modo condiviso all’interno della comunità stessa, con vantaggi economici, ambientali e sociali evidenti.
Chi entra a far parte di una CER può ridurre i costi in bolletta, ottenere incentivi statali per l’energia autoconsumata e contribuire a ridurre le emissioni di CO₂. Le CER sono quindi una risposta concreta e accessibile al caro energia e alla transizione ecologica, specialmente nei piccoli comuni o in contesti insulari come il nostro.
Perché le CER posso assumere importanza anche per la nostra isola?
Ischia, con la sua esposizione al sole, la presenza diffusa di edifici pubblici e privati e la forte identità comunitaria, è il terreno ideale per sviluppare progetti di autoproduzione energetica condivisa. Immagina scuole, municipi, aziende agricole, famiglie e attività commerciali che installano impianti fotovoltaici e condividono tra loro l’energia prodotta, anziché cederla tutta alla rete: sarebbe una rivoluzione nella gestione dell’energia sull’isola.
Inoltre, grazie alla nuova normativa sulle CER, oggi è possibile partecipare anche senza disporre di un impianto, semplicemente aderendo come “consumatori” e ricevendo comunque benefici economici. Le amministrazioni comunali potrebbero fare da promotori delle CER locali, sfruttando (come già in parte è realtà) i tetti degli edifici pubblici per la produzione e coinvolgendo i cittadini in un progetto collettivo e sostenibile.
L’idrogeno come prospettiva futura
Il Consiglio Nazionale dei Periti Industriali sottolinea, attraverso il convegno di Piacenza, quanto le CER possano integrarsi anche con la produzione di idrogeno verde, ovvero ottenuto da fonti rinnovabili. Sebbene per ora si tratti di una tecnologia in fase di sviluppo, è bene cominciare a guardare oltre, perché l’idrogeno potrà essere usato per alimentare veicoli, traghetti e persino impianti industriali. In un’isola come Ischia, con un fabbisogno energetico stagionale e un trasporto pubblico che potrebbe evolversi verso l’elettrico o l’idrogeno, questa sinergia potrebbe essere la chiave per un futuro più pulito e autonomo.
Il ruolo dei Periti Industriali
È il momento di guardare all’energia non più solo come un costo da sostenere, ma come una risorsa da condividere, progettare e gestire insieme.

