dalla redazione|
CASAMICCIOLA TERME – Un vero terremoto giudiziario scuote il sistema del trasporto rifiuti via mare da e per l’isola d’Ischia. La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha eseguito nelle scorse ore un decreto di sequestro preventivo nei confronti della motonave Giuseppina Prima e ha disposto una misura cautelare personale a carico dell’armatore Marrazzo, da anni al vertice della compagnia che in regime di fatto monopolistico ha gestito il delicato servizio di trasporto rifiuti solidi urbani e non.
Dalle prime indiscrezioni che filtrano da ambienti investigativi, la vicenda non riguarderebbe esclusivamente irregolarità amministrative o ambientali legate al trasporto dei rifiuti. A finire nel mirino della magistratura partenopea sarebbero presunti intrecci tra l’attività dell’armatore e circuiti illeciti legati alla criminalità organizzata, con collegamenti che lambiscono direttamente ambienti di camorra e mafia.
Una svolta clamorosa, che oltre a impattare sul piano giudiziario, apre una voragine organizzativa per l’intero sistema di gestione dei rifiuti dell’isola. L’ormai imminente inizio della stagione turistica estiva impone ritmi elevati nella raccolta e nel conferimento dei rifiuti: ritardi o interruzioni rischiano di avere gravi conseguenze, sia sotto il profilo igienico-sanitario che dell’immagine turistica.
Chi garantirà ora il servizio?
Con la Giuseppina Prima sotto sequestro e l’armatore principale indisponibile, la questione che si pone è concreta e urgente: trovare in tempi strettissimi un nuovo armatore e una nave abilitata al trasporto di rifiuti, che possa assicurare continuità al servizio. Le amministrazioni comunali dell’isola, già allertate, stanno cercando soluzioni alternative, ma i tempi sono stretti e le navi idonee non abbondano.
La vicenda segna dunque la fine di un’era per il trasporto rifiuti da Ischia via mare, ma apre anche interrogativi più ampi: com’è stato possibile per anni un simile monopolio senza controlli efficaci? E quali saranno ora le ricadute sull’intera filiera, dalla raccolta al conferimento?

