a cura di Antonietta Manzi|
In questo romanzo fortemente autobiografico, la scrittrice siciliana Nadia Terranova ci accompagna in un viaggio a ritroso nel suo passato familiare, alla scoperta di una figura per molti versi misteriosa, quella della bisnonna Vénera. In un momento di grande cambiamento nella sua vita personale e di incertezza rispetto anche alla sua identità di narratrice, l’autrice sceglie di ricostruire una pagina dolorosa e solo sussurrata nei racconti in famiglia: la bisnonna richiusa in manicomio durante il fascismo, destino condiviso da tante donne colpevoli solo di non adeguarsi al modello femminile dominante.
“Poco meno di cent’anni fa, è stata internata.
La incontro spesso in sogno, la mia bisnonna: una donna minuta e silenziosa sulla soglia di un manicomio che sarebbe diventato un esilio, un luogo di cui avrebbe parlato con un distacco sempre più irreale fino a non nominarlo più, come accade ai ricordi che abbiamo sciupato. Il nome con cui la chiamo è Venera, l’accento sulla prima sillaba e la a finale, come una dea o un pianeta che hanno deciso di barare e cambiare le carte sulla tavola.
Mi sveglio quasi subito, ma l’immagine è ancora nitida e Venera se ne sta ferma dentro una primavera cupa e ventosa, stretta nel soprabito a difendersi dalle raffiche d’aria che le si infrangono sulle spalle. Non so in che giorno del calendario sia stata ricoverata in quella che allora si chiamava Villa di Salute, ma nel sogno è sempre marzo, il mese in cui nella mia famiglia succede tutto, nasciamo o moriamo”.
Nadia Terranova “Quello che so di te”, Guanda, 2025, 19.00 euro


Il libro è disponibile presso “IMAGAENARIA – LIBRERIA E CASA EDITRICE” ISCHIA PONTE

