a cura di Antonietta Manzi|
Siamo nella Napoli del 1943, i bombardamenti hanno distrutto la rete idrica e per la città si muovono folle di assetati muniti di secchi e bottiglie. Non si sa come, solo casa di Anna è stata salvata, le tubature funzionano normalmente e la notizia comincia a diffondersi. La ragazza è però in qualche modo anche lei assetata, non di acqua ma di futuro e di conoscere il mondo, le manca la scuola, le mancano le letture. Grazie alla sua curiosità e alla sua intelligenza Anna troverà una strada, allo stesso modo Napoli affermerà sé stessa, per merito della forza e del coraggio della sua popolazione che la porterà fuori dalla guerra.
“Avrei voluto volare sopra la folla, andare a proteggere quel corpo di donna, evitare che venisse calpestato, che la gente si litigasse la sua veste. Ma subito ricominciarono le urla, più feroci di prima. Le persone formavano un solo blocco, un enorme ariete che premeva contro l’ autocarro già strabordante di uomini. Altre donne iniziarono ad arrampicarcisi sopra, le gambe e le braccia nude, le mani aperte come artigli, le dita su ogni appiglio. I tedeschi le afferravano per i capelli e per i vestiti, le ributtavano indietro, ma appena una di loro cadeva, altre provavano a salire. A ogni sparo, la folla si compattava. Chiusi per un momento gli occhi e li riaprii: una falange disordinata di ragazzini si faceva largo.
“Stanno venendo gli scugnizzi”, disse la donna alta.
“Si sono sfastidiati pure loro”, disse quella bassa.”
Erica Cassano “La grande sete”, Garzanti, 2025, 18.00 euro


Il libro è disponibile presso “IMAGAENARIA – LIBRERIA E CASA EDITRICE” ISCHIA PONTE

