Don Camillo D’Ambra: 77 anni di sacerdozio, esempio vivente di fede e dedizione

Published by

on

di Luigi Schiano|

“Donami di essere annunziatore mite e coraggioso del Vangelo e fedele dispensatore dei tuoi misteri.”
(Dalla colletta dell’anniversario dell’ordinazione sacerdotale)

“Don Camillo è nu sant in terra”, diceva con affetto e ammirazione nonno Luigi. E forse nessuna espressione può rendere meglio l’essenza di Mons. Camillo D’Ambra, sacerdote che oggi, 18 luglio, raggiunge un traguardo straordinario: 77 anni di sacerdozio.

Un record di fedeltà e servizio

Ordinato sacerdote a soli 22 anni il 18 luglio 1948, da Mons. Ernesto De Laurentiis, portava nel nome e nel cuore San Camillo De Lellis, di cui proprio in quella data si celebrava la memoria liturgica. Da allora, Don Camillo non ha mai smesso di servire l’altare e i fedeli con dedizione e umiltà.

Con questo anniversario, diventa il decano del clero isolano, un traguardo che pochissimi sacerdoti al mondo hanno la grazia di raggiungere. Molti arrivano al 50°, alcuni al 60°, pochissimi al 70°, ma il 77° anno di ordinazione è davvero un unicum nella storia della nostra diocesi.

Il volto bello della Chiesa ischitana

Ministro dell’altare integerrimo, padre misericordioso nel confessionale, guida spirituale instancabile, studioso appassionato, uomo di preghiera: sono tanti i volti di don Camillo, e tutti portano impressa la bellezza di un’anima consacrata a Dio e al prossimo.

Durante la sua lunga vita sacerdotale ha attraversato epoche e momenti storici cruciali – dalla Seconda Guerra Mondiale al Concilio Vaticano II, dalla crisi culturale del ‘68 alle trasformazioni della Chiesa postconciliare – rimanendo sempre fedele, semplice, presente, autentico.

Le sue omelie, pronunciate con linguaggio chiaro ma profondo, hanno saputo toccare il cuore di generazioni di fedeli. E ancora oggi, con quello sguardo limpido e quell’entusiasmo giovanile che il tempo non ha scalfito, continua a salire all’altare con la stessa devozione di quel 18 luglio 1948.

Preghiera, studio, discrezione

Don Camillo è anche una “fornace di preghiera vivente”, come lo definiscono in tanti. Ogni giorno recita il breviario nella forma antica, medita con la corona del Rosario tra le mani, custodisce una spiritualità semplice e concreta, lontana dalla mondanità, ancorata alla preghiera e alla sobrietà.

Non meno importante è il suo contributo culturale. Alunno del grande Mons. Onofrio Buonocore, ha proseguito il suo impegno di studioso, bibliotecario, catalogatore, autore di testi, dando lustro alla Biblioteca Antoniana e portando avanti la valorizzazione della storia e del patrimonio dell’isola.

Un grazie da tutta la comunità

A nome dell’intera comunità di Serrara Fontana, di cui è cittadino onorario, vogliamo esprimere il nostro più profondo ringraziamento per questi 77 anni di sacerdozio luminoso e fecondo. Abbiamo avuto il privilegio di averlo tra noi come confessore, guida spirituale, ministro dell’altare prima nella Congrega di Serrara e poi nella Parrocchia di Fontana.

Grazie, Don Camillo, perché in Te si riflette il volto del Buon Pastore, perché ci insegni ogni giorno cosa vuol dire essere “sacerdote secondo il cuore di Dio”, perché sei esempio e sprone non solo per il clero ma anche per tutti i laici.

Con l’augurio che il Signore ti conservi ancora a lungo tra noi, con lo stesso passo leggero e il sorriso amorevole di sempre, guardiamo già al prossimo traguardo: i tuoi 100 anni di vita, da festeggiare come merita una vera perla preziosa della Chiesa ischitana.