Addio a Pippo Baudo, colonna della televisione italiana

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di Elia Mollo|

Ieri, sul finire della giornata, una notizia ha reso più triste il mio cuore: la morte di Pippo Baudo. Non potevo non scrivere due righe, perché credo che lui abbia davvero accompagnato la crescita della mia generazione e di tante altre. Con il suo stile unico e la sua presenza rassicurante riusciva ad appassionare tutti: dal più giovane al più anziano della famiglia. Entrava nelle case degli italiani e, col passare degli anni, diventava quasi “uno di famiglia”.

Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, laureato in Giurisprudenza, Pippo Baudo scelse di seguire il richiamo del palcoscenico. Musicista, presentatore, autore, attore: un uomo di spettacolo completo. L’esordio televisivo arrivò negli anni Sessanta, ma fu con programmi come Settevoci, Canzonissima e Fantastico che conquistò il grande pubblico.

Il legame più forte, però, resta quello con il Festival di Sanremo, che ha condotto per ben 13 edizioni, dal 1968 al 2008, diventando il volto per eccellenza della kermesse canora. Personalmente, ho fatto fatica ad abituarmi a un altro conduttore quando lui ha smesso: i suoi Sanremo restano indimenticabili.

La sua carriera è stata costellata di successi televisivi: da Domenica In a Serata d’onore, da Novecento al Gran Premio. E non bisogna dimenticare il suo fiuto da talent-scout: è stato lui a lanciare artisti che sarebbero diventati icone della musica e dello spettacolo italiano, da Andrea Bocelli a Laura Pausini, da Lorella Cuccarini a Giorgia, fino ad Anna Oxa e Heather Parisi.

Amato e rispettato dal pubblico, Pippo Baudo era conosciuto anche come “Superpippo”, simbolo di professionalità, ironia elegante e capacità di parlare a tutti. Per il suo contributo alla cultura e all’intrattenimento, nel 2021 fu insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana.

Con la sua scomparsa si chiude davvero un’epoca della televisione italiana, quella dei grandi varietà seguiti in famiglia, della tv che riusciva a unire, a divertire e a far sognare senza mai cadere nella volgarità.

Oggi lo salutiamo con gratitudine: Pippo Baudo resterà una colonna della nostra televisione e della nostra memoria collettiva.

«Questo lavoro si fa soltanto quando si è felici.»

E allora non ci resta che dire: ciao Pippo.