Il caffè della domenica: la speranza dell’isola nonostante tutto

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di Camillo Buono|

Questa mattina niente bar. Il caffè me lo preparo da me, a casa — anche perché il meteo oggi non è dei migliori. Ma da dietro la finestra della mia cucina, che affaccia sul giardino, mi perdo in piccole riflessioni. Penso, in particolare, a ciò che è realmente la nostra isola: a tratti un’oasi felice, a tratti con l’identità di una piccola metropoli, dove non ci sottraiamo ai fenomeni che caratterizzano il mondo moderno.

Per la nostra natura di insularità, e per il fatto che bene o male ci conosciamo tutti (anche se forse non più come una volta), certi fatti di cronaca ci sembrano lontani. Eppure, accadono anche qui. Sentiamo vicine le notizie che arrivano dal resto del mondo, perché — in fondo — non viviamo affatto isolati.
E nonostante tutto questo, nonostante le difficoltà, i problemi e le contraddizioni, c’è qualcosa che continua a distinguerci: la speranza.

In un mondo che corre sempre più veloce, dove le notizie di guerra, crisi e incertezze si susseguono senza tregua, trovare un momento di respiro diventa quasi un atto di coraggio. Eppure, è proprio in questi momenti che la speranza si mostra più viva.

Sull’isola, tra il rumore del mare e il silenzio dei vicoli d’autunno, la speranza si manifesta nelle piccole cose: nel sorriso di un vicino, nella cura di un giardino, nel tempo dedicato agli amici. È quella forza discreta che spinge gli uomini e le donne a rialzarsi, a ricominciare, a credere che domani possa essere migliore.

La speranza non è un’illusione: è scelta, impegno, presenza. È il pastore che torna tra il suo gregge, il volontario che offre il suo tempo, il giovane che decide di restare sull’isola per coltivare vita e comunità. È il gesto che non fa notizia, ma che cambia le cose.

E così, anche quando tutto intorno sembra pesante, basta guardarsi intorno per scorgere i segni concreti di questa speranza. Nei piccoli gesti quotidiani, nell’aiuto reciproco, nel condividere momenti di normalità che diventano straordinari per chi li vive.

Oggi più che mai, la speranza è un atto coraggioso. Un filo sottile che unisce il passato e il presente, che tiene insieme le generazioni e le comunità. E, forse, è proprio questo filo che ci permette di guardare avanti, con il cuore leggero, e di continuare a credere che il bene può ancora fiorire, nonostante tutto.

E così che il borbottio della moka mi desta dai pensieri e mi avvisa che il caffè è pronto. Buona domenica.