Ogn’anno, il 2 novembre… la grande lezione di Totò

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di Elia Mollo|

Ci sono parole che non invecchiano mai.
Ci sono voci che, anche quando tacciono da tempo, continuano a parlarci con una forza che attraversa le generazioni.
Tra queste voci c’è quella di Totò, il Principe della risata, l’attore comico napoletano che ha saputo far sorridere l’Italia intera, ma anche commuoverla con la sua profonda umanità.

Antonio De Curtis, in arte Totò, non è stato solo un genio del cinema e del teatro. È stato un uomo capace di raccontare la verità della vita con ironia e poesia, mettendo in luce i paradossi, le debolezze e le grandezze del cuore umano.
E tra le sue opere più toccanti c’è senza dubbio ‘A livella, la poesia che ogni anno, il 2 novembre, torna a ricordarci quanto siamo tutti uguali davanti alla morte.

“Ogn’anno, il 2 novembre, c’è l’usanza
per i defunti andare al cimitero…”

Così inizia il componimento in cui Totò mette in scena l’incontro, nel silenzio del camposanto, tra un marchese e un netturbino. Due anime che in vita si erano trovate agli estremi della scala sociale, ma che nella morte si ritrovano fianco a fianco, “livellate” dalla stessa sorte.

Con la sua ironia elegante e mai volgare, Totò ci regala una riflessione universale: di fronte alla morte non contano titoli, ricchezze o potere, ma solo ciò che abbiamo lasciato nel cuore degli altri.
È una poesia che fa sorridere, pensare e persino confortare, perché ci ricorda che la vita è un passaggio comune, e che l’umiltà resta il più grande segno di nobiltà.

In questo giorno dedicato al ricordo dei defunti, Serrara Notizie vuole rendere omaggio non solo ai nostri cari che non ci sono più, ma anche a chi, come Totò, ha saputo trasformare la morte in una lezione di vita, con la sua penna, il suo sorriso e il suo cuore di Principe.

“…Sti ppagliacciate ’e fanno sulo ’e vive:
nuje simmo serie… appartenimmo à morte!”

Una verità amara e dolce allo stesso tempo, che ci invita a guardare alla morte con rispetto, ma senza paura, perché — come scriveva Totò — davanti a lei, “a livella è la stessa per tutti”.