a cura di Antonietta Manzi|
La scrittrice siriana Samar Yazbek ci presenta un libro che è costituito dalle testimonianze in prima persona di un gruppo di sopravvissuti di Gaza. Cosa resta di un corpo lacerato, mutilato, di un intelletto che ha dovuto confrontarsi con la brutalità, di un cuore che ha dovuto fare posto al lutto per gran parte dei propri cari? Cosa c’è oltre la persecuzione dei vivi, l’umiliazione dei feriti, la profanazione dei morti? Resta la dignità di voler dare un nome a chi non c’è più, a chi ha patito l’ impensabile, e il desiderio di tornare, nonostante tutto, nella propria terra, che è “casa” anche sotto le macerie.
“I soldati israeliani ci hanno ordinato di sederci per terra a testa bassa. Io, con gli arti amputati, non potevo muovermi. Urlavano a tutti di abbassare la testa e io l’ho chinata in avanti, fino a toccare la pancia. Non potevo abbassarla di più. La gente intorno a me era immersa nel fango, eravamo tutti umiliati, mentre loro ci sbraitavano contro: “Voi abitanti di Gaza, cani! Abbassate la testa, animali! Tutti voi meritate di morire! Abbassa la testa, terrorista!”. E non eravamo altro che bambini, donne, donne incinte e anziani. Siamo rimasti in quella posizione per tre ore, mentre loro urlavano: “Voltatevi a sinistra, voltatevi a destra”. Camminavamo un po’ e poi chiudevano la strada. Se ti cadeva qualcosa, ti impedivano di girarti a prenderlo. Se lo facevi, ti sparavano. Sparavano nella folla. Io avevo paura che mi uccidessero con un proiettile alla pancia. Alle dieci di quello stesso giorno avevano fatto fuoco su una donna incinta. Ero terrorizzata e cercavo di nascondere la pancia, mettendoci davanti una borsa per coprire la gravidanza. Tutti mi dicevano di tenere nascosta la pancia. Avevo già visto una donna incinta a cui avevano sparato alla pancia all’ ospedale al-Awda.“
Samar Yazbek, La vostra presenza è un pericolo per le vostre vite, Sellerio 2025, 16 euro


Il libro è disponibile presso “IMAGAENARIA – LIBRERIA E CASA EDITRICE” ISCHIA PONTE

