Don Angelo Iacono, serrarese parroco del popolo: cinque anni fa terminava la sua giornata terrena…

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di Luigi Schiano|

Cinque anni fa, nel tempo buio della pandemia che imperversava in tutto il mondo, don Angelo Iacono, parroco di Serrara, a 82 anni terminava la sua esistenza terrena.
Figlio di contadini serraresi che avevano generato una famiglia di sette figli, con grandi sacrifici dei genitori nei tempi di povertà fu avviato agli studi ginnasiali e teologici, per essere poi ordinato sacerdote a 25 anni e mezzo da Mons. Dino Tommasini, il 12 luglio 1964.

La sua vita sacerdotale, dominata dalla semplicità, ha caratterizzato tutto il suo ministero: un sacerdote con il popolo e per il popolo.
Prima prestò aiuto alle parrocchie di Ischia, come San Pietro e la Chiesa del Crocifisso, e poi, dal 1976, divenne parroco del suo paese, guidandolo per quarantaquattro lunghi anni. Il popolo ha potuto apprezzare questo suo compaesano che, nei suoi limiti, con la semplicità che lo contraddistinse e con il rigore morale frutto di un’educazione ligia, si è sforzato di propagare il messaggio evangelico: Gesù Cristo vuole essere il Re dei nostri cuori ed è la nostra unica Salvezza.

È stato un punto di riferimento, una fiaccola sempre accesa, a cui i fedeli hanno potuto rivolgersi per una parola di conforto o di consiglio.
Ma don Angelo, oltre ad essere ministro del Vangelo, era anche un appassionato della nostra isola, della sua morfologia, delle sue sorgenti termali e della sua vegetazione. Amava trascorrere il tempo libero nella natura dei suoi terreni, nell’allevamento degli animali domestici e nella produzione del suo pane unico, dal profumo di finocchietto e grano locale, che preparava ogni settimana insieme alla sua inseparabile sorella Pierina, donandolo a tanti.

Si è prodigato nel restauro della barocca Chiesa Parrocchiale di Serrara, da poco consacrata, e nella rivalutazione della Chiesa dell’Assunta e di San Giacomo al Ciglio, con la sua pietra tufacea e la sorgente presente all’interno della sacrestia.
Ha avuto a cuore la divulgazione delle opere di sacerdoti del passato, come il fontanese don Florindo Matarese, autore dei famosi “Cento Canti del Popolo di Serrara” e dei “Suniett a Funtanes”, e di tanti altri sacerdoti serraresi, tra cui don Mario Iacono, di cui era stato alunno e che definiva “mente brillante serrarese”.

La sua vita sacerdotale non brillò per grandi azioni o gesti straordinari, ma per una presenza costante: c’era sempre.

Oggi, dopo cinque anni, il suo ricordo e la sua testimonianza – semplice ma significativa, nei limiti di ogni essere umano – ci parlano ancora e restano esempio per ciascuno di noi, nella semplicità e nella fedeltà al suo ministero.

Lo ricordiamo con preghiera, affetto, riconoscenza e gratitudine, come un pastore saggio, sempre a disposizione del popolo, uomo di poche ma significative parole.
Quelle sue poche parole restano anche oggi un esempio. Ha cercato di fare la sua parte, come sacerdote, come pastore e come cittadino di Serrara Fontana.

Don Angelo, grazie per il sacerdote autentico che sei stato, nella semplicità della tua vita, del tuo ministero e dei tuoi carismi!
Il tuo ricordo e la tua presenza ci accompagnano nel cammino. Ti sentiamo vicino e ti immaginiamo un giorno ad accoglierci come un buon padre alle porte del Cielo.

Grazie di tutto, don Angelo!
Il buon ricordo cancella ogni oblio.