a cura di Antonietta Manzi|
Due giovani provenienti da paesi diversi uniscono le proprie vite in una città straniera, affrontando insieme il senso di sradicamento e le insicurezze legate alla mancanza dei propri punti di riferimento. Se in un primo momento a prevalere sono lo slancio giovanile e la curiosità, che danno gusto anche alla situazione di precarietà, col tempo il desiderio di stabilità si fa spazio, innanzitutto attraverso l’idea di comprare una casa. La scrittrice turca Savas ci presenta una elegia dei gesti quotidiani e di come riecheggiano in due anime che cercano un equilibrio, tra la malinconia per ciò che hanno lasciato e la spinta verso un futuro da costruire.
“L’antropologa immaginaria era rimasta con me anche dopo l’università. La evocavo per raccontare le interazioni più semplici cercando di dipanare i fili di un ragionamento, quando editavo delle riprese o mi vestivo per un evento. Evocavo l’antropologa per esaminare le nostre vite mentre ci spostavano da un luogo all’altro, di cui non eravamo mai nativi. E se le avessi chiesto di studiare me e Manu come una tribù? Abituata a identificare i modi in cui le persone si radicano in un luogo, le lingue e le tradizioni, cosa avrebbe potuto rilevare nei nostri appartamenti provvisori, in cui vivevamo senza condividere una lingua, senza religione, senza la rete famigliare e i suoi obblighi? Come poteva identificare rituali e legami di parentela, quali simboli davano un senso di sacro e di profano? Il fatto è che spesso avevo l’impressione che la nostra vita fosse irreale, e così evocavo l’antropologa affinché la facesse sembrare più vera.“
Aysegul Savas, Gli antropologi, Feltrinelli 2025, 18 euro


Il libro è disponibile presso “IMAGAENARIA – LIBRERIA E CASA EDITRICE” ISCHIA PONTE

