Un presepe vivente che parla al cuore: emozione e inclusione al centro di riabilitazione DHC
di Luigi Balestriere|
Emozione e inclusione sono i sentimenti che hanno colorato il presepe vivente al centro di riabilitazione DHC. Lunedì scorso la struttura si è trasformata in un palcoscenico di profonda emozione e condivisione grazie all’evento sociale realizzato dai ragazzi della terapia occupazionale.
Non è stata una semplice rappresentazione natalizia, ma di un vero e proprio progetto d’inclusione, nato dall’impegno, dalla creatività e dalla partecipazione attiva dei ragazzi che hanno realizzato la sceneggiatura del presepe insieme alle terapiste Anna, Licia e Giulia, con il prezioso aiuto di Alessandra, Alfonso e Giovanna. Ogni scena e ogni gesto hanno raccontato non solo la Natività, ma anche un percorso di crescita e condivisione.
A rendere ancora più intenso ed emozionante il momento è stata la voce narrante di Vincenzo Imparato, che con un’interpretazione profonda e carica di sensibilità ha accompagnato il pubblico lungo il racconto come le note sul pentagramma.
Famiglie, operatori e ospiti hanno assistito a uno spettacolo che è stato un mosaico di arte, solidarietà e spirito natalizio, dimostrando come la disabilità non sia un limite, ma una diversa possibilità di espressione. Il presepe vivente del DHC è stato un messaggio forte e chiaro: l’inclusione si costruisce dando spazio alle voci di tutti, soprattutto a quelle che hanno più da raccontare.
Dietro le quinte il prezioso contributo della Ferramenta Di Meglio, dei Fratelli Formisano e di Gennaro Muscariello, il cui sostegno ha rappresentato un esempio concreto di vicinanza e sensibilità verso iniziative di alto valore sociale.
Un evento scolpito nella memoria di chi vi ha partecipato e che conferma il ruolo fondamentale del centro DHC come luogo non solo di riabilitazione, ma anche di umanità, cultura e speranza.



