di Camillo Buono|
Un pomeriggio carico di emozioni, silenzio e bellezza autentica ha avvolto il Borgo del Ciglio, nel Comune di Serrara Fontana, dove oggi si è svolto il presepe vivente “Nascett ’u Ciglio”, alla sua prima edizione. Un evento che ha saputo trasformare il borgo in un racconto a cielo aperto, restituendo al Natale il suo significato più profondo: quello del raccoglimento, della comunità e della memoria condivisa.
La rappresentazione si è snodata lungo la caratteristica via Piedicuozzo, luogo di grande fascino e antichità, dove il tempo sembra essersi fermato. Le piccole cantine scavate nel tufo verde, le luci soffuse e le atmosfere semplici ma curate hanno fatto da cornice a un presepe vissuto, non solo osservato. Ogni angolo raccontava una storia, ogni passo riportava a un passato fatto di lavoro, fede e vita quotidiana.
A rendere ancora più suggestivo il percorso sono stati gli antichi mestieri, interpretati con autenticità dagli abitanti del borgo, veri protagonisti dell’evento. Gesti lenti, strumenti di un tempo, volti segnati dall’esperienza hanno dato vita a scene cariche di significato, capaci di emozionare e coinvolgere grandi e piccoli.
A raccontare il senso più profondo di questa iniziativa è stato Don Antonio, promotore di questa prima edizione. Don Antonio ha spiegato come il presepe non sia stato solo una rappresentazione scenografica, ma il frutto di un intenso lavoro collettivo, nato dal desiderio di unire la Natività alle bellezze del luogo, valorizzandone le peculiarità storiche, architettoniche e umane.
La Natività, al Ciglio, diventa così un messaggio che va oltre la scena sacra: è un invito a riscoprire il territorio, a guardarlo con occhi nuovi e a riconoscerne il valore attraverso la partecipazione attiva della comunità. Un presepe che parla di fede, ma anche di identità e appartenenza.
“Nascett ’u Ciglio” si è rivelato un momento di grande intensità, capace di coinvolgere il pubblico in un’esperienza che unisce spiritualità, tradizione e bellezza. Un esordio riuscito, che lascia il segno e che fa sperare in una continuità futura per un evento destinato a diventare parte viva del Natale di Serrara Fontana.

